Solo pane

Una storia come tante: lei che lascia il proprio lavoro e la casa natale per entrare nel nuovo ruolo di moglie. Una moglie – nel caso di Wynter Morrison, protagonista del romanzo “Solo pane” di Judi Hendricks – perfetta per il perfetto principe azzurro con il quale è convolata a nozze: impeccabili abiti firmati, indossati con signorile eleganza in occasioni mondane quando incontra gli amici/clienti del marito, inappuntabile padrona di una splendida casa in uno dei quartieri più eleganti della città… insomma, una moglie perfettamente plasmata a ciò che ci si aspetta da lei. Per sette anni vive un matrimonio felice, o apparentemente tale, fin quando si rompe l’incantesimo. E le certezze crollano.

Sull’inizio Wynter fatica non solo ad accettare l’idea che il marito voglia lasciarla, ma addirittura cade in uno stato di profonda depressione nell’attesa che lui torni in sé: un’attesa inutile quanto dolorosa, dalla quale però pian piano inizia a prendere forma la voglia di rimettersi in piedi, una volontà che… lievita insieme alla consapevolezza che la realtà è cambiata, e occorre costruirsi una nuova vita. Acquisisce finalmente il giusto atteggiamento per vincere.

È nel pane che Wynter trova il suo antidoto alla tristezza. O, meglio, lo trova nel fare il pane. Il piacere di impastarlo, di preparare il lievito madre, di imparare i segreti della panetteria: seguendo il profumo del pane torna con la memoria alla gioventù, quando ancora studentessa – durante una vacanza estiva trascorsa nella Francia meridionale – imparò l’arte nella panetteria. Ricordi che si inframmezzano con la ricerca della propria identità e di una nuova vita che pian piano prende forma intorno alla sua personalità, ai suoi desideri fino a sbocciare nella sua pienezza nel momento in cui Wyn riesce ad accettare la realtà per quella che è. Nel momento in cui riesce dalle difficoltà a trovare la via di uscita positiva, per se stessa.

Ha superato il proprio dolore grazie a una forza di volontà che è cresciuta in le delicatamente, come avviene con il pane quando è preparato con amore: il meraviglioso pane il cui profumo è per lei un antidepressivo naturale, la terapia più efficace quando affonda le mani nella farina e la impasta inebriandosi con l’odore del lievito da lei stessa preparato.

Dall’epilogo forse un po’ scontato – il classico lieto fine, come nelle fiabe, che però non vi raccontiamo per non rovinare la lettura – il romanzo è davvero molto gradevole, e pure originale per il ruolo da co-protagonista che viene riservato proprio al pane, con una trama nella quale molte donne si caleranno, sia per simpatia sia per empatia.

Dulcis in fundo, ma non cosa da poco, nel libro ci sono alcune interessanti ricette per preparare il pane, e pure qualche dolce con le ricette di una volta: vuoi vedere che potrà diventare anche il vostro toccasana?

Alessandra Chirimischi

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Intanto, ti informiamo che questo libro è già disponibile nel circuito REDOP

 

 

Voglia di Vivere Mese di Ottobre

Ottobre, mese in…?

Ottobre: mese in rosa, mese della prevenzione e mese a volte messo in discussione da alcune donne che sostengono che il cancro non è riconducibile a un nastro rosa.
Ma se iniziassimo a pensare a ottobre come mese…di rispetto che sia in rosa o no?!?!?

Quando una donna incontra il tumore nel corso della sua vita, non riceve anche un manuale di istruzioni sull’atteggiamento da tenere, sul comportamento da avere.
Questo uragano, come spesso viene definito, travolge e coinvolge passato, presente e futuro e, ad esso, ogni persona risponde con gli strumenti che ha.
Uno spirito combattivo o un atteggiamento più dimesso, la presenza di una rete sociale di sostegno o una situazione di isolamento, la paura o la realtà di una recidiva… sono aspetti che non si prevedono, che non hanno una causa unica e ben definibile ma sono fattori dinanzi ai quali ci si può trovare. E, soprattutto, non si scelgono.
Qualcuna, quindi, potrà andare a ricercare un ambiente con altre donne piene di iniziativa e di voglia di fare, altre, invece, ricercheranno uno spazio più raccolto, altre ancora avranno bisogno di parlare della propria malattia e del proprio vissuto, altre, infine, sceglieranno una maggiore riservatezza.

Le possibilità sono tante, quante le persone che vivono questa realtà e le scelte mutevoli nel tempo.
Ma non ne esiste una più giusta o una più sbagliata, ognuno si muove in base alla propria storia, alle proprie possibilità e alle risorse a cui può accedere o meno. L’importanza delle iniziative di questo mese serve a informare, ricordare, creare dei legami, tessere dei fili fra le donne che hanno vissuto o stanno vivendo questa battaglia. Parlare significa esplicitare, far emergere, fare il contrario di nascondere una realtà che interessa ogni anno migliaia di donne e se ci si trova a dover scalare da soli una montagna o si sente che intorno ci sono persone, strutture, realtà che possono accompagnare, sorreggere, questo fa la differenza.

E se si provasse a pensare al rosa come “colore del rispetto”? Perché non è una sfida, ma un condividere, un affrontare la malattia oncologica in fasi diverse in cui i bisogni sono vari ma parimenti legittimi, importanti e bisognosi di accoglienza. Rispetto per se stesse e per le altre, per chi riesce a convivere con un corpo cambiato e per chi, invece, ha difficoltà ad accettarlo.
La malattia oncologica fa paura, la possibilità di una recidiva o il suo effettivo manifestarsi sono delle ombre che, nella maggior parte delle volte, accompagnano il quotidiano, ma quando non ci si sente soli le cose diventano più vivibili.
Perché il rosa possa essere un colore che unisce piuttosto che divide e le sfumature, si sa, possono essere davvero tante.

 

Claudia Bonari

La dietista raccomanda… il fico

I fichi sono frutti dolci e molto nutrienti, ricchi di vitamine e sali minerali, tra cui il calcio utile alla salute delle ossa. I fichi secchi hanno una maggiore concentrazione di calorie e zuccheri dovuta alla mancanza di acqua, che viene persa nel processo di essiccazione. Le proprietà nutritive sono le stesse dei freschi ma i fichi secchi contengono molte più calorie, quindi bisogna consumarli con più moderazione soprattutto se non vogliamo aumentare di peso.

Oltre al classico utilizzo come frutta a fine pasto o sfiziosa merenda vi consiglio il loro utilizzo confettura di fichi fatta in casa oppure un originale risotto ai fichi o addirittura come antipasto sotto forma di un carpaccio di fichi! I fichi in questo caso vengono abbinati alla mozzarella, al parmigiano in scaglie e ad erbe aromatiche come il rosmarino. Se gradito si può aggiungere del pepe nero e del pepe verde per condire.

Lisa Sequi

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Da donna a donne

È stato un privilegio, e lo diciamo in tutta sincerità, aver ricevuto alla Camminata in città la visita della Dott.ssa Emilia Zarrilli, da pochi mesi nominata Prefetto a Pistoia: è stato per noi un modo per augurarle il benvenuta nella nostra città, oltre all’occasione di conoscerla da vicino.

L’impressione che ne abbiamo avuto è quella di una donna schietta perché diretta e pratica, che con eleganza manifesta la consapevolezza del proprio ruolo. E se ci è piaciuta nei modi, nelle parole non è stata da meno. Parole che abbiamo percepito come un sincero gesto di slancio verso la colorata platea di donne che al suo arrivo si stavano cimentando in un’allegrissima zumba: pur non essendosi lasciata andare alle danze, si è però fatta coinvolgere dalla piacevolezza dell’atmosfera che si respirava in quel bellissimo angolo di Pistoia che è il chiostro di San Lorenzo, e che lei non ha mancato di ammirare.

Emilia Zarrilli ha colto il momento di gioia e lo ha tradotto in un messaggio concreto “da donna a donne”, per usare le sue stesse parole. Ha detto di aver accettato con piacere un invito che le dava l’occasione per conoscere meglio la sua nuova città, insieme a tante donne che in città si prodigano per cause così nobili. Ed ha avuto attenzione per tutti, soffermandosi a parlare con i partner che hanno contribuito a fare di questa mattinata un momento di condivisione concretamente utile. Gesti e parole molto graditi perché vengono da una donna speciale, la prima donna Prefetto nella provincia di Pistoia.

È questo genere di riconoscimenti che ripaga lo spirito del volontariato. Lo ripaga dalla fatica che richiede organizzare una manifestazione di tale portata, e noi – da donne a donna – vogliamo farle sapere che la sua presenza alla Camminata in città ha dato all’evento un tocco di “istituzionalità al femminile” molto speciale. Ci auguriamo di averla presto nuovamente con noi: impegni istituzionali permettendo!

 

 

Pronti…

Certo che siamo pronte! Ed è sempre un momento di grande emozione quando si iniziano a tirare la fila di un lavoro impegnativo, che ha richiesto mesi di fatica. Un’emozione bella, dal sapore della più genuina voglia di fare la propria parte di una comunità.

Questa sana emozione è trapelata forte da Deanna Capecchi – Presidente in carica – quando ha presentato alla stampa l’intero progetto della Camminata in città 2018: è stata contagiosa, facendo sentire partecipi tutti i convenuti alla conferenza, tenutasi alla sede di Voglia di vivere. Erano presenti quasi tutti i partner che con varie modalità partecipano, e che hanno manifestato ciascuno la propria motivazione a esserci: motivi diversi ma legati dal fil rouge della condivisione di un momento importante per la città.

  • Alessio Poli per Far.Com. ha ricordato che la finalità socio-sanitaria delle farmacie si sposa perfettamente con la sinergia di professionalità che la Camminata mette insieme: esempio ne è la facilità con cui è stata resa disponibile una bella quantità di campioni di prodotti di bellezza da distribuire presso lo Spazio Beauty.
  • Marcello Magrini, Presidente CESVOT, ha ricordato la preziosità del volontariato, in particolare oggi che molte associazioni sono costrette a chiudere: vederne tante che fanno rete intorno alla Camminata, le attribuisce un valore sociale importante.
  • L’Associazione Diabetici, rappresentata da Antonio Mazzinghi, partecipa per la prima volta alla Camminata, condividendone attivamente lo spirito: a dimostrazione di come l’attività fisica sia benefica, a chi lo vorrà sarà misurato l’indice di glicemia alla partenza e al rientro.
  • Filippo Basetti è coinvolto con il Gruppo Fotografico Fornaci di cui è Presidente, associazione la cui presenza sarà fondamentale in tutto il percorso del concorso fotografico. Ha ricordato come alla fotografia sia riconosciuto un ruolo anche terapeutico, motivo per cui si inserisce armonicamente nell’evento.
  • Marta Beneforti, del Centro Guide Turismo Pistoia, ha espresso la propria soddisfazione per avere l’occasione di rendere più interessanti il momento di svago che è la Camminata, raccontando ai partecipanti le figure donne pistoiesi tanto portentose quanto spesso sconosciute.
  • Per gli Amici della San Giorgio la Presidente Rossella Chietti ha ricordato il forte legame con la Camminata fin dal suo esordio: ha anche colto l’occasione per ringraziare per il contributo che permette di attivare anche nel 2018 Librobus. Anche gli Amici della Forteguerriana saranno con noi, per farci conoscere una parte di Pistoia affascinante.

 

E grazie alla stampa che ha parlato di noi:

 

 

 

Voglia di Vivere Fitness in Acqua

Fitness in acqua

Riabilitare, Stare insieme e Divertirsi

L’attività fitness si svolge alla piscina “Boario” due volte a settimana.

Nella prima parte della lezione si fanno esercizi posturali cercando la consapevolezza del movimento, eseguendo variazioni della respirazione e movimenti in acqua con l’ausilio di galleggianti, nuoto libero.

La seconda parte consiste nello studio della camminata in acqua: sperimentiamo la camminata consapevole che coinvolge tutti i distretti articolari cercando in particolare un buon movimento nel cingolo omero-scapolare e nel portamento della testa. In particolare lavoriamo sul movimento delle vertebre del collo attraverso l’uso degli occhi. Lo studio si ispira alla “camminata africana” di Movimento Intelligente® di Ruthy Alon.

Nella ultima parte lavoriamo sulla tonificazione, sulla postura e con aerobica a corpo libero allenando anche gli sfinteri e il pavimento pelvico nell’acqua medio alta. Usiamo piccoli pesi alle caviglie ed ai polsi per intensificare l’allenamento e facilitare la consapevolezza.

Vantaggi e miglioramenti nel benessere psicofisico:

  • Migliora l’attività cardio vascolare e la potenza aerobica
  • Il corpo migliora la flessibilità e la coordinazione
  • Aumenta il rilassamento fisico e la consapevolezza del movimento
  • Migliora la circolazione linfatica e venosa grazie al massaggio dell’acqua
  • Aumenta la funzionalità del sistema immunitario e respiratorio
  • Si riducono gli sforzi a carico delle articolazioni e la percezione del dolore

Vi aspettiamo! Cuffia, costume e voglia di movimento!