Il concetto di speranza è da sempre stato presente sin dalla storia dei popoli ed il suo significato ha assunto declinazioni diverse nei tempi e nelle culture. Una delle varianti del mito di Pandora riporta che il vaso di cui si narra all’origine contenesse tutti i beni lasciati dagli dei all’umanità. A causa della sua curiosità però questi tornarono nell’Olimpo lasciando sulla terra soltanto la speranza che restò come unico conforto agli uomini.
Comprendere e coltivare il ruolo della speranza nella vita porterebbe a un radicale cambiamento nel modo di pensare e di approcciarsi a tutto ciò che accade.
Primavera e speranza per affrontare la stanchezza da pandemia
L’arrivo della primavera porta con sé un messaggio di speranza che può aiutarci a superare le sofferenze che questo periodo inevitabilmente produce. Coltivare la speranza, così come si piantano semi e si custodiscono i primi germogli che richiamano alla vita, può essere un buon esercizio per guardare un po’ più in avanti pur rimanendo ancorati al presente.
È passato un anno da quando il Covid-19 ha messo in pausa le nostre vite. E riavvolgendo indietro il nastro, ricordiamo la scorsa primavera in cui timidamente osservavamo la natura sbocciare dalla finestra. E adesso possiamo chiederci: Cos’è cambiato? Dopo un’estate, che abbiamo vissuto come la fine di un brutto sogno, siamo di nuovo in preda all’insicurezza, ai timori. Un sentimento che ci fa sentire come sospesi e giorno dopo giorno ci sentiamo sempre più fiacchi e sfiduciati. I sintomi a cui abbiamo accennato fanno parte di quella che gli esperti hanno definito “Pandemic Fatigue”: una sindrome che l’OMS ha definito come “Una sensazione naturale di stanchezza e sfinimento dovuta a uno stato di crisi prolungato”. Un nuovo modo di essere stanchi, una stanchezza mentale che immobilizza rischiando di farci cadere nella rassegnazione. È come se il virus avesse “contagiato” anche la mente, facendoci sentire apatici, demotivati e incapaci di sostenere il peso della situazione.
Cosa possiamo fare ora per superare tutto questo?
Oggi, a distanza di un anno, siamo ancora in balia di restrizioni, al momento unica via d’uscita dal virus, e nell’attesa dei vaccini. Ma questa primavera appena sbocciata può essere un’occasione per eliminare tutti i pesi mentali che affaticano la nostra anima e per affacciarci all’energia della rinascita.
La primavera, la speranza che ci aiuta a non arrenderci di fronte alle difficoltà e ci fa tornare la voglia di vivere: alla natura non importa del Coronavirus, non si ferma, continua il suo ciclo vitale e ci rallegra con i suoi fiori profumati. Un’esplosione di colori e luci che mette di buonumore ed accende anche le aree più antiche del nostro cervello. Senza che ce ne rendiamo conto la primavera fiorisce dentro di noi.
Claudia Bonari