Sorpresa!

Siamo donne mobili, quali piume al vento… passiamo dal rosa al verde come davanti a un semaforo, e se poi questo diventa giallo, mica ci fermiamo: imperterrite andiamo avanti per la nostra strada, perché dopo uno “allerta!” c’è sempre l’occasione per ripartire.

Ecco allora che ci prepariamo a ingranare la marcia per una nuova sorpresa, questa volta tutta gialla, e pure dolcissima. Ci siamo lasciate coccolare da “Le dolcezze”, con le quali abbiamo in comune la voglia di combinarne di tutti i colori, uno per ogni Voglia di… vivere o golosare, che in fondo hanno fra loro molte affinità: a chi non piace la piacevolezza?

Molto noto a Pistoia per lo splendido assortimento di cioccolato, “Le dolcezze” ci ha proposto di confezionare per noi un uovo pasquale, così da permettere a tutte le amiche e amici di Voglia di Vivere di restare sempre vicini.

Pur confidando che il prossimo futuro possa portare benevole sorprese, permettendo di trovarci alla tradizionale merendina di Pasquetta, intanto mettiamo le mani avanti – come si conviene a chi è abituato a fare cultura della prevenzione e ci prepariamo alla vicinanza virtuale con il bellissimo uovo che Le Dolcezze confezionano… su misura per noi! Vuoi saperne di più? Ecco la carta di identità del nostro uovo:

Non resta che prenotarlo. Anzi, prenotarne quanti ne vuoi entro il 31 marzo!

Inoltre, sorpresa nella sorpresa… il 1° aprile (non è uno scherzo!) ci sarà una lotteria con molti premi: i primi tre sono uova di cioccolato veramente “di peso”, belle e doppiamente buone perché anche il ricavato della lotteria servirà a sostenere le attività che Voglia di Vivere assicura alla cittadinanza.

Come fare per avere le uova? Facile, telefonate in Associazione o inviate una mail per fissarle e concordare il ritiro, oppure rivolgetevi a Morena (cell. 348 611 8795, anche Whatsapp).

Il pagamento può essere eseguito con una delle modalità previste online, oppure in contanti al momento del ritiro (sempre previa telefonata per fissare l’appuntamento).

 

 

Materiali del corso

Da questa pagina – in aggiornamento – potete scaricare alcuni dei materiali utilizzati per il corso.

Intanto sono disponibili le slide di accompagnamento all’intervento della D.ssa Laura Vagnoli, Psicologa servizio psicologia pediatrica Ospedale Meyer (sabato 30 gennaio, “Formazione continua e crescita personale”): Vagnoli_insieme per l’oncologia_2021

 

Altro materiale in via di elaborazione

Soltanto gli imbecilli non lo sanno

Leggendo il titolo avrete pensato che a Voglia di Vivere siamo impazzite: usare certe parolacce! Che screanzate! Ma no amiche, non inquietatevi perché tutto è sotto controllo, tanto è vero che abbiamo attinto alle parole scolpite sulla carta da una delle più belle figlie di Pistoia, che troviamo perfette per introdurre un tema che ci sta tanto a cuore, ovvero narrare la nostra… pazienza (nel senso di esperienza come pazienti!).

Perciò andiamo avanti serenamente nella lettura, predisponendo l’animo ad accogliere l’essenza di una delle tante riflessioni ricevute in dono nella preziosa eredità culturale di Gianna Manzini: «La malattia è ricchezza. Soltanto gli imbecilli non lo sanno. Mai la vita è così ardente, così copiosa, così avida come nella malattia. Apre mille prospettive, con mille incroci, con mille probabilità, la malattia.» (la citazione è tratta dal romanzo “Sulla soglia”, pubblicato nel 1973).

Pur meritando tutta la nostra attenzione, come ogni altro lavoro della illustre concittadina, non vogliamo qui recensire quelle pagine, sarebbe riduttivo e poco rispettoso della nostra amica Gianna. Piuttosto, vogliamo prenderne spunto per rivolgere a voi un invito, a raccontare il vostro pensiero su questo argomento: la malattia, quel percorso che avete intrapreso per rinnovare la Vita.

Un percorso dal quale Voglia di Vivere è stata generata, e al quale costantemente rinnova attenzione. Questa volta lo fa mettendo a disposizione una nuova occasione da vivere insieme per condividere emozioni, pensieri, esperienze: l’Atelier della Parola, un laboratorio di scrittura – e, perché no, anche di lettura – in cui sarete libere di raccontare tutto quello che vi passa per la testa, realizzato grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.

Nel laboratorio di scrittura, come vero per ogni altra attività in associazione, sarete assistite da una professionista del settore – in questo caso Alessandra Chirimischi – che saprà suggerirvi qualche dritta utile a far sì che le vostre parole possano essere valorizzate con la bella scrittura. Ecco un altro esempio di resilienza creativa, per trasformare il dolore in preziosa risorsa.

Inoltre, per chi lo considerasse utile, il percorso di scrittura potrà essere approfondito con il supporto della nostra psicologa Beatrice De Biasi.

 

Sentir mangiando…

Sentir mangiando…

Quella tra emozioni e cibo è una relazione bilaterale. Quello che mangiamo influisce sul nostro stato d’animo e le emozioni che proviamo influiscono sul nostro modo di mangiare.

Pensieri ed emozioni

Come ben sappiamo le emozioni hanno un effetto sui nostri pensieri, comportamenti e azioni e “nascendo” nel nostro corpo, ne influenzano tutti i processi. Come sostiene la neuroscienziata Candace Pert (1997): la nostra psicologia diventa la nostra biologia. Che pensieri ed emozioni sono nel nostro corpo ce ne accorgiamo bene quando ci sentiamo impauriti ed il nostro respiro inizia ad essere irregolare, il battito cardiaco si modifica e ci prepara all’azione ed i nostri pensieri si orientano in modo da farci cercare zone in cui trovare sicurezza. Viceversa, quando ci sentiamo apprezzati il ritmo di cuore e respiro si sincronizzano in onde coerenti e armoniche. Entrambe queste situazioni hanno effetti sull’intero nostro organismo sui sistemi immunitario, endocrino e nervoso, sulla produzione di ormoni e di sostanze pro e/o antinfiammatorie e quindi sul globale stato di salute.

Cibo e stato emotivo

La letteratura è ricca di contributi che descrivono il legame tra il cibo e lo stato emotivo. Spesso si tende a soffocare l’emozione attraverso cibi “confortevoli” anziché esprimerla in modo fluido e funzionale. Nell’immediato si potrà avvertire una sensazione di appagamento e di piacere ma poi potranno sorgere emozioni spiacevoli.

Le emozioni sono dei processi fondamentali che hanno molteplici funzioni. Prima di tutto, una funzione adattiva, ossia guidano e proteggono dai pericoli, in secondo luogo una funzione sociale e comunicativa e, infine, una funzione motivazionale. La regolazione emotiva è un concetto che si riferisce alla gestione delle emozioni provate da una persona a seconda delle circostanze e dello stato emotivo altrui.
E’ stato osservato che la vergogna e il senso di colpa sono le emozioni che possono avere una maggiore incidenza negativa sulla dieta.
Esistono diverse modalità di regolazione delle emozioni negative ed il mangiare è una di queste: l’ingestione del cibo può svolgere una funzione consolatoria, ad esempio.
La “fame emotiva” è un segnale che il nostro corpo ci da quando le emozioni iniziano ad alterare quella che è la normale relazione con il cibo. Allora possiamo provare a cantare, ballare, tenere un diario scrivendo i propri sentimenti, fare attività creative, condividere ciò che si sente con qualcuno di cui ci fidiamo e provare, quindi, a trovare un’alternativa ad un comportamento che sul momento può sembrare d’aiuto ma in realtà, poi, può peggiorare il nostro stato di salute.

 

Claudia Bonari