Natale in vetrina

Abbiamo preparato la vetrina con i pensieri che le nostre volontarie hanno preparato per i vostri doni: piccole cose che sanno di buono!

Una tavola imbandita di… idee, tante idee per tutti i gusti dove ciascuno troverà il pensiero più adatto.

L’alberello può essere morbidamente bianco, oppure delicatamente rosa, ma può anche prendere la forma di un simpatico gnomo!

Toc, toc! Il Natale bussa alla tua porta!

Voglia di… allegria in testa!

Un angelo morbidissimo! Magari lo appendo alla porta come buon augurio.

Sembra di cioccolata!

Oro o prezioso più dell’oro? Chissà!

Piccole cose che aiutano a fare grande la salute.

Due delle volontarie con le mani, oltre che col cuore, d’oro attive nella fucina delle idee a Voglia di Vivere

Un tocco di verde non guasta mai!

Come api all’alveare

Vederle in azione è proprio entusiasmante: veloci, precise, determinate, corrono qua e là per mettere insieme azioni belle, proprio come fossero api che, laboriosamente, girano intorno all’alveare depositando nelle cellette il nettare dei fiori che si trasformerà in miele. È una scena abituale, per chi frequenta la sede di Voglia di Vivere, vederle impegnate in tante attività: c’è chi taglia, cuce o ricama, chi riordina montagne di scartoffie e chi organizza l’ambulatorio, ma anche chi prepara il tè o il caffè per intrattenere e sostenere il lavoro di altre. Insomma, ognuna ha un proprio compito, che assolve con piacere e dedizione: non per caso le abbiamo paragonate alle api che lavorano intorno all’alveare!

Se poi si vedono in questi giorni, ora che si inizia a sentire nell’aria il profumo del Natale… che meraviglia! È il momento magico in cui il loro lavoro può essere apprezzato dal mondo intero, soprattutto da coloro che decideranno di scegliere un regalo speciale: non solo bello e certamente gradito, ma anche solidale perché il ricavato delle vendite di quanto queste donne realizzano, servirà ad aiutarne altre che, probabilmente, a loro volta decideranno di diventare piccole api che portano il nettare delle personali abilità, mettendole al servizio del benessere comune.

E… se diciamo Pink Friday, cosa ne pensate?

Come aringhe sotto sale

C’è poco da fare: il mondo della moda emana un gran fascino. Che sia accessibile o che rappresenti un sogno da emulare, sempre attrae su di sé grande interesse, la curiosità di scoprire ciò che a breve accadrà, passando attraverso il filtro di colori, fantasie, accessori, atteggiamenti che senza sosta condizioneranno modi di vivere condivisi, stagione dopo stagione, lasciando comunque a ciascuno la scelta delle modalità più gli si addicono a personalizzarla, secondo sfumature personali.

Tutto inizia dal grande spettacolo che la moda rappresenta, quello da cui genera il sogno, quel desiderio di immaginarsi avvolti in abiti vissuti come compiacenti carezze che permettono alla fantasia di portarci in un mondo lontano dal comune vivere quotidiano, ma che quotidianamente può farci sentire meglio.

Adesso, però, è il momento di porci una domanda: può un libro evocare queste stesse emozioni? Per chi ama leggere la risposta è facile: come potrebbe non essere così! Un libro offre il mondo, in chi lo legge e in chi lo scrive.

Quindi… un libro può certamente evocare le emozioni della moda, se di questo mondo racconta: Paola e Paolo Mazzei, fratello e sorella registi di moda, hanno deciso di raccontare il loro con “Come aringhe sotto sale”, un libro che apre il sipario sul backstage (sapete che non amiamo gli inglesismi, ma qui ci stava bene!) della leggenda moda, quello che noi spettatori non possiamo vedere. Pubblicato da Romina Valentini Editore, il libro si presenta elegante, proprio come la moda che racconta, è un volumetto che una volta sistemato nella libreria, con il buon gusto della discrezione la valorizza: scorrendone le pagine, però, si scopre molto di più. Un volumetto discreto, appunto, senza troppe righe da leggere ma – a chi sa farlo – offre molto da leggere fra le righe.

In primis l’entusiasmo di chi ha lavorato con passione, come gli autori, a dimostrare che i risultati si ottengono dedicandosi costantemente a migliorare le proprie competenze. Aiuta a capire che dietro l’apparente frivolezza della moda – come, del resto, in ogni aspetto della vita – ci sono le persone, con i loro sentimenti. Dimostra che la professionalità non è un gioco, per quanto piacevole possa essere il proprio lavoro, bensì un impegno quotidiano che non concede spazio all’improvvisazione.

Ci sentiamo di suggerirne la lettura perché “Come aringhe sotto sale” pur non essendo un saggio di antropologia può essere interpretato come parafrasi di vita, raccontata con la simpatica schiettezza che contraddistingue gli autori; il sottotitolo, in questo senso, la dice lunga: “Racconto semiserio di due registi di moda”.

Un controllo al giorno…

Oggi è il compleanno di Elisa, una giovane donna passata su questo pianeta con la velocità di una cometa, ma che come una cometa splendente è riuscita a inondare la vita di tutti quelli che l’hanno conosciuta. Talmente vivace da aver tenuto orgogliosamente testa alla malattia, perché ha scelto di combatterla fino all’ultimo respiro, lasciando in eredità una testimonianza di coraggio che i suoi genitori alimentano con un’iniziativa che porta il suo nome, Progetto Elisa.

Finalità del Progetto – realizzato con Voglia di Vivere – è di sostenere le giovani donne con il cancro alla mammella, contribuendo materialmente alle loro necessità, rispondenti a criteri di reale bisogno. Ogni anno, in occasione del compleanno di Elisa, i suoi genitori si adoprano affinché venga mantenuta memoria dello spirito vivace che la distingueva, felice di balzare in sella ai suoi destrieri – il cavallo e la moto – per dare libero sfogo alla propria libertà.

Questa volta hanno voluto farlo con una donazione finalizzata a sensibilizzare le giovani donne nell’avvicinarsi alla prevenzione: «È un modo concreto per ricordare mia figlia, il suo amore per la vita, il forte desiderio di viverla con gioia a dir poco contagiosa» ha affermato la Signora Franca Gori, convinta che il primo passo da compiere per vincere sia proprio questo, superare il timore dei controlli così da avere quante più opportunità possibili di vincere la partita della vita.

L’iniziativa si rivolge a 30 donne di età inferiore ai 40 anni, una per ogni giorno del mese di novembre, scelta da cui è nato lo slogan “Un controllo al giorno, leva il dubbio di torno”, perché la salute deve essere una certezza: «Scegliere di sostenere la prevenzione, significa offrire opportunità di guarigione importanti» continua la Signora Franca «perché se scoperto prima che compaiano i sintomi della malattia, il cancro può essere vinto.»

Per avere informazioni sulle modalità di accesso rivolgersi al Voglia di Vivere:

0573 964 345 – vogliadivivere@vdvpistoia.org

 

E noi ci raccontiamo!

Noi ci saremo, e voi? Stiamo parlando del nostro Atelier della parola, che al giro di prova della scorsa primavera ha raccolto parecchi consensi. Approvato a gran voce, adesso che la calura estiva è passata e ci prepariamo ad assaporare la pacatezza dell’autunno, lo riproponiamo… aggiungendo una bella tazza di tè e qualche pasticcino, perché la piacevolezza del trascorrere un po’ di tempo insieme sta alla base di ogni esperienza rilassante. E il nostro scrivere deve essere proprio così, un momento di serenità attraverso il quale forgiamo il nostro ben-essere come risposta alla malattia, modellando per noi un percorso personale per rinnovare la Vita.

Questa è la finalità dell’Atelier della Parola, il laboratorio di scrittura – e, perché no, anche di lettura – in cui sarete libere di raccontare tutto quello che vi passa per la testa.

Organizzati grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e riservati alle socie e ai soci Voglia di Vivere, gli incontri dell’Atelier si terranno in presenza (salvo nuove indicazioni per il contenimento del Covid) alla sede della Associazione, accogliendo un numero massimo di 10 persone munite di Green pass. Partecipare è semplice: basta scaricare la RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE e inviarla compilata all’indirizzo comunicazione@vdvpistoia.org

Responsabile dell’Atelier della parola è Alessandra Chirimischi, giornalista che saprà suggerirvi qualche dritta utile affinché le vostre parole possano essere valorizzate dalla bella scrittura.

Gli incontri si terranno alla sede di Voglia di Vivere alle ore 17,00 di giovedì 4 e 18 novembre, 2 e 16 dicembre dicembre, alternandosi con il gruppo di lavoro tenuto dalla psicologa Beatrice De Biasi.

 

 

 

Laudiamo Maria

Nonostante l’imperversare della pandemia, da quando l’incubo Covid ha iniziato a spargere dolore intorno a sé, comportando disagi vitali anche a persone che necessitavano di interventi urgenti per le loro patologie oncologiche, nella nostra città abbiamo potuto contare sulla volontà del personale sanitario che ha saputo anteporre il giuramento a Ippocrate alle proprie esigenze. In primis, mettersi nei panni del paziente, delle sue aspettative, delle sue paure.

Il Prof. Umberto Veronesi, a questo riguardo, ha sempre affermato che la medicina fosse prima di tutto umanizzazione della cura, «Per curare qualcuno bisogna sapere chi è, che cosa pensa, che progetti ha, per cosa gioisce e per cosa soffre. È importante che chi sta male e ha paura sappia che il medico la vede come una donna e non come un utero, un seno o un polmone», riconoscendo la pienezza del rapporto sanitario-paziente.

Un ruolo molto speciale, nel mantenere pulsante il cuore della Breast Unit, va alle infermiere, coordinate dalla D.ssa Monica Chiti responsabile della Direzione infermieristica al San Jacopo, che qui vediamo – in occasione dell’Abbraccio al Parterre – insieme a Mariella Margelli, Caposala al Day Hospital oncologico, e Angelica De Luca, infermiera assegnata proprio alla Breast.

Allo scopo di mantenere l’attenzione sulla consistenza di questo messaggio, Europa Donna invita le pazienti a segnalare il medico che maggiormente risponde al profilo indicato dal Prof. Veronesi: dal 1° al 31 ottobre, possono esprimere la loro preferenza per il proprio Laudato medico (si possono indicare 4 diverse preferenze, una per ciascuna specialità sanitaria), riconoscendone sia le qualità mediche come quelle umane.

Voglia di Vivere ha scelto di segnalare il nome della D.ssa Maria Sciamannini, direttrice della unità di chirurgia senologica al San Jacopo di Pistoia e responsabile della Breast Unit locale. Una scelta dettata per riconoscerne le eccellenti qualità come chirurgo, e anche per darle il giusto merito di essersi presa cura delle pazienti senza mai tirarsi indietro e senza mai perdere il senso della umana attenzione che queste si aspettavano da lei. Nonostante il Covid, il numero di donne operate da lei nel 2020 ha superato quello dell’anno precedente perché, come più volte l’abbiamo sentita affermare «Non puoi negare l’intervento a una donna che ti implora di operarla, perché vuole avere una chance di vittoria sul cancro.»

Voglia di Vivere, in questa posizione, ritrova lo spirito che ha ispirato il Laudato Medico a Europa Donna: perciò sosterrà, e invita a sostenere, la candidatura della nostra Maria Sciamannini. Senza trascurare, poi, che questo riconoscimento va oltre l’aspetto individuale, perché contribuisce a portare la giusta attenzione verso la Breast Unit nella quale lavora, insieme a uno staff di personale sanitario altamente qualificato, un’eccellenza di cui il San Jacopo può essere fiero, cui le pazienti possono affidarsi con totale fiducia. Una fiducia fatta non soltanto di parole ma che si tocca, anche presenziando alle attività organizzate da Voglia di Vivere, come l’Abbraccio al Parterre che ha aperto ufficialmente il mese della prevenzione.

Per votare è sufficiente cliccare qui e seguire le istruzioni: e poi… passaparola!

Maria Sciamannini, insieme a Marta Porta e Deanna Capecchi, alla Camminata in Città del 2018.

M’amo o non m’amo?

Ben pochi gesti sono romantici al pari dello sfogliare una margherita, quando con aria trasognante ci soffermiamo a interrogarla con il fatidico dilemma: m’ama o non m’ama?

Da donne pratiche quali siamo, però, all’arcaico quesito preferiamo opporre un ben più concreto “m’amo o non m’amo?”: e sul quanto ci vogliamo bene, la scelta tocca solo a noi, al nostro senso di responsabilità. Il benessere, infatti, parte dall’attenzione che poniamo alla cura di noi, scegliendo di abbracciare uno stile di vita salutare definito da una sana alimentazione, dalla attività fisica e accompagnato da regolari controlli clinici: ecco la risposta che possiamo dare alla questione salute.

È da questa considerazione che prende vita il progetto da svolgere durante il mese di ottobre – notoriamente dedicato al sensibilizzare sulla prevenzione del tumore alla mammella – che Voglia di Vivere ha sottoposto a Far.com, “M’amo o non m’amo? Sfoglia la margherita, trovi la salute”, accolto con favore dalle farmacie comunali pistoiesi.

Nell’intento di rendere i cittadini più attenti a scongiurare la malattia, una campagna di sensibilizzazione richiede la presenza sul territorio di operatori che siano allo stesso tempo preparati, scrupolosi e sensibili, come lo sono sia il personale delle farmacie, sia le volontarie di Voglia di Vivere, che troverete in forza nelle farmacie comunali di viale Adua e via Manzoni a Pistoia nel mese di ottobre (secondo il calendario sotto indicato): qui, sarà allestito spazio dedicato, dove i cittadini potranno intrattenersi per ricevere attenzione e informazione sulla diagnosi preventiva, stile di vita e quant’altro utile al contenimento delle patologie oncologiche, e delle loro eventuali conseguenze.

Pronte per un grande Abbraccio

Siamo abituate a guardare il bicchiere vedendolo mezzo pieno, quindi… pur nostalgiche della nostra bella “Camminata in città” – al momento in naftalina, ma pronta a riprendere aria appena possibile – abbiamo voluto fare in modo che la prima domenica di ottobre fosse comunque un giorno speciale, per ricordare quanto sia importante la prevenzione nella battaglia contro il cancro.

Altrettanto importante è la prevenzione anti Covid-19, perciò, con tutti gli accorgimenti del caso, abbiamo nuovamente unito le forze con la Filarmonica Borgognoni e domenica 3 ottobre, guidati dalle note della banda ci uniremo insieme – musicisti, volontarie di Voglia di Vivere e i cittadini che vorranno esserci – in un affettuoso Abbraccio al Parterre,

Abbiamo pensato a un percorso adeguatamente distanziato nel contatto fisico, ma emotivamente coinvolgente per sentici partecipi di questo affascinante luogo di tutti che ci ha accolte in molte occasioni di incontro.

Per partecipare all’Abbraccio è necessario iscriversi, e potete farlo:

 

L’APPUNTAMENTO È A PISTOIA

DOMENICA 3 OTTOBRE – ORE 15,00

PARTERRE DI PIAZZA SAN FRANCESCO

Specchio delle mie… paure?

La bellezza del verde riflessa in uno specchio: lo stesso specchio nel quale può restare difficile guardarsi, nei momenti oscuri della nostra vita. Uno specchio che, però, se sappiamo interrogarlo nel modo giusto sa rivelare ciò che di più bello fa parte di noi.

Durante il primo degli incontri previsti per il settembre al Parterre (scarica la locandina degli appuntamenti), quello dedicato alla consulenza di immagine, si è parlato proprio di questo: intervenire sulle nostre ferite – spirituali oltre che materiali – per recuperare un rapporto che sembra essersi dissolto a suon di bisturi e terapie. Il rapporto con noi stesse, lo star bene che ci fa ritrovare armonia e… Voglia di Vivere.

 

Da sinistra: Sara Rimagnoli e Giada Baldini durante la conferenza al Parterre.

Giada Baldini, ingegnere di bellezza, accompagnata da Sara Rimagnoli, make up artist di bellezza, hanno presentato il loro lavoro, così come lo svolgono quotidianamente a fianco di tante pazienti oncologiche, un lavoro tanto paziente quanto appassionato che accompagna tante donne alla nel ricostruire la sicurezza in se stesse.

 

Applaudita, seppure assente a causa di un contrattempo, la storica Francesca Rafanelli ha provveduto a far arrivare una sua testimonianza in tema di bellezza, riferita questa volta al Parterre che, al pari di una donna ferita dal cancro, sta pian piano – e con molta discrezione – mostrando tutto il suo fascino.

La città esulta, senza dimenticare di rivolgere un ringraziamento alla Filarmonica Pietro Borgognoni, che in questi anni ha fatto sì che il degrado non avesse il sopravvento.