Tupperware è nata dall’idea del chimico statunitense Earl S. Tupper di sfruttare le proprietà che il polietilene (materiale che ci troviamo nella gran parte degli oggetti in plastica) presenta nel mantenere più a lungo gli alimenti. Tupper iniziò a progettare recipienti che fossero anche idonei a soddisfare le richieste del nascente mercato degli elettrodomestici, lavapiatti e frigo in testa, che richiedevano l’uso di contenitori idonei alla conservazione dei cibi, sia mantenendone più a lungo possibile la freschezza, sia assicurando un facile stoccaggio nei frigo in modo igienico e pratico.
L’aspettato successo commerciale non arrivò subito, perché l’abituale distribuzione nei negozi i prodotti Tupperware si dimostrò un fiasco. Erano accessori così innovativi da aver bisogno di essere spiegati per trovare adeguato apprezzamento, perciò Mr. Tupper&Soci trovarono una soluzione che quanto a creatività era al pari dei prodotti: il Tupperware Party.
Le dimostrazioni a domicilio ebbero largo consenso, sia perché occasione di piacevole ritrovo fra amiche, sia perché attività che diventava per molte donne una sorta di emancipazione, consentendo loro di coniugare gli impegni familiari (i Tupperware Party iniziarono nel 1951, quando le donne erano ancora impegnate prevalentemente nei lavori domestici) con una attività propria, che permetteva di portare il proprio contributo al bilancio familiare.
Con il passare del tempo la creatività Tupperware si è mantenuta costante, seguendo in parallelo il mutare degli stili di vita. Non sorprende, quindi, la sua presenza con Voglia di Vivere per la Camminata in città 2019, a divulgare la sua filosofia delle 3R (Ridurre, Riutilizzare, Riciclare – per saperne di più clicca qui) che contribuisce a garantire un ambiente più sano.
Domenica 6 ottobre vi aspetta allo spazio Tupperware del VillaggioRosaVerde organizzato nel Chiostro di San Lorenzo
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Non abbiamo la pretesa di considerare la nostra Camminata in città un appuntamento migliore di altri, ma teniamo fermamente a rivendicarne il valore originario: senza peraltro togliere alcun merito a manifestazioni che prevedono attività motorie più impegnative, la nostra Camminata in città è, appunto, una semplice camminata. È un momento in cui ci si ritrova per trascorrere piacevolmente una mattinata, andando alla scoperta della nostra città in modo da vederla con occhi… diversi! Ecco, è la diversità il valore da cui la nostra Camminata ha trovato la sua origine, quella diversità che diventa normalità dal momento in cui qualcosa ti cambia la vita e devi ritrovarla. Imparare a vedere il consueto da prospettive diverse diventa buona pratica per riappropriarsi del benessere: ecco che torniamo ad apprezzare le piccole cose, quelle dalle quali trarre forza se solo ci soffermiamo a ri-guardarle con pacatezza, secondo prospettive che la vita trascorsa correndo non permette di vedere.
L’altra considerazione è che “il vino fa buon sangue”, o almeno così si pensava al tempo delle buchette: tanto che in alcuni ospedali, compreso il nostro Ceppo, veniva distribuito. A proposito del Ceppo Claudio Gori spiega che: «una buchetta, di cui purtroppo resta solo la cornice, si trova sul lato sud dell’antico chiostro delle Oblate, di fronte alla sede degli Amici del Ceppo. Il chiostro venne tamponato forse durante i lavori che a metà ‘700 interessarono l’ospedale: qui dovettero essere realizzate le cucine dello stesso, collegate alle sottostanti cantine. Anche nello spedale fiorentino di S. Maria Nuova (che controllava il Ceppo pistoiese) è documentata una “stanza della buca dove si vende il vino”agli esterni, senza contare il fatto che al vino all’epoca veniva attribuito un importante valore tearpeutico, tanto da rendere necessario un locale apposito per la sua distribuzione.»

Però… la festa deve essere festa, e ormai ci conoscete abbastanza da sapere con certezza che potete fidarvi quando assicuriamo che il “via” alla Camminata 2019 sarà scandito da un momento di grande allegria: abbiamo già un’alternativa ai palloncini, certamente non meno simpatica… anzi!