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Il trucco…per sentirsi bene!

L’immagine che ogni persona ha di sé è frutto di un processo che dura tutta la vita, un aspetto che nel tempo, subisce modifiche, richiede accorgimenti e che, a volte, è più affine a chi si è, mentre altre è più lontana.
Parlare di “Immagine di sé” è parlare di un qualcosa di complesso fatto di immagini, percezioni auditive (parole e suoni), sensazioni cinestesiche, odori e sapori. Ma è anche riduttivo parlarne al singolare perché vi sono molteplici immagini di sé! Non si tratta un oggetto concreto, come una fotografia, ma di un processo. Ogni persona ne ha varie, a seconda dei contesti, dei ruoli in cui si trova a vivere ed agire.
L’idea che ognuno ha di se stesso si basa su tutte le esperienze personali e nasce da una “selezione” tra tutte quelle vissute. Selezionare le esperienze significa portarne in primo piano alcune ed è la salienza affettiva di ciascuna che fa sì che alcune rimangano accessibili alla consapevolezza ed altre stiano più sullo sfondo o vengano rimosse.
L’immagine che viene fuori da questo processo è quindi una mappa di se stessi e permette di riconoscersi e sentirsi “casa” nel proprio corpo. E, come in tutte le case, talvolta si può non star più bene.
Le terapie farmacologiche e gli interventi chirurgici, per esempio, possono modificare la percezione che si ha della propria immagine dal momento che esercitano una grande influenza sul corpo nel suo insieme.
Gli effetti collaterali delle terapie spesso portano a modificazioni repentine del proprio aspetto fisico che, per quanto transitorie, possono contribuire ad una caduta importante del tono dell’umore della persona che le vive.
“Perderò i capelli? Si vedrà la cicatrice? Avrò la forza di guardarmi allo specchio?”. Sono alcune delle domande che, in particolare, le donne si pongono e pongono ai curanti dopo aver ricevuto la diagnosi di tumore. Domande che, insieme ad altre continuano a risuonare nella mente.
I cambiamenti estetici possono spaventare anche chi, fino al giorno prima, riferiva di non prestare attenzione alla propria immagine: ma è normale farlo! Anche attraverso il corpo si comunica con il mondo esterno.
Occuparsi dell’aspetto fisico non è un vezzo, ma è un aspetto che non può che aiutare a mantenere un filo di continuità con la propria storia, fra il prima ed il dopo della diagnosi. Occuparsi di sé anche dal lato estetico significa occuparsi della propria vita, migliorandone la qualità anche in un periodo particolare come quello delle cure.
Pensare a sé e alla propria bellezza, nonostante il tumore significa anche modificare la percezione che si ha di se stessi, valorizzando i punti di forza senza “correre” a nascondere le eventuali conseguenze delle cure.
L’Associazione Voglia di Vivere, da sempre attenta alla qualità della vita delle donne e al loro benessere, propone un percorso per imparare a prendersi cura di sé e della propria immagine aperto alle donne in cura farmacologica e non solo. L’obiettivo è dare degli strumenti per sentirsi bene con se stesse ed affrontare la vita con un po’ di fiducia in più.

Claudia Bonari

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