La Camminata che vorrei

Il concorso fotografico “Sento, vedo, racconto. Il ritratto della salute”, per questa edizione 2020 cambia il sottotitolo, diventando “Sento, vedo, racconto la Camminata che vorrei”: nulla di patetico dal momento che non è un ripiego, anzi! Le regole di sicurezza antivirus richiedono il rispetto di alcune attenzioni, e visto che il nostro evento sta contando numeri importanti, non vogliamo certo mettere a rischio la salute… proprio noi che per vocazione la tuteliamo. Perciò, davanti a un bicchiere mezzo vuoto viene automatica la Voglia di… vederlo almeno mezzo pieno e cercare la soluzione per poterlo riempire, allo scopo di mantenere alto lo spirito della nostra Camminata in città e mantenerne il vigore con modalità covid-compatibili!

Se durante la prima domenica di ottobre non potremo essere di nuovo insieme, andando allegramente a scoprire scorci meno conosciuti di Pistoia, ciò non deve pregiudicare la possibilità di continuare a guardare la nostra bella città con gli occhi di chi voglia restarne affascinato da qualche prospettiva intrigante, o da insolite sfumature di rosa o di verde: in fondo, cosa è la fotografia se non il desiderio di fermare un’emozione consegnandola a memoria futura? E noi possiamo continuare a farlo, ciascuno per proprio conto ma unite nello spirito di condivisione che ci caratterizza. Poi, chissà, potrebbe essere proprio uno dei vostri scatti a suggerire percorsi e idee da mettere in pratica alla Camminata in città 2021, per la quale ci auguriamo di poter recuperare i consueti canoni che dal 2014 le hanno permesso di crescere sempre più bella e di successo.

Ma prima di armarvi di macchine fotografiche e obiettivi per inquadrare lo scatto del cuore, è utile dare una spolverata per ricordare l’idea ispiratrice della Camminata (che poi è la stessa che ha fatto nascere Voglia di Vivere), ovvero celebrare la salute coltivando la cultura del benessere: non a caso si è sempre tenuta in ottobre, mese dedicato alla prevenzione per il cancro alla mammella.

Fatto tutto questo siamo pronte a partire, la mattina del 1° ottobre taglieremo virtualmente il nastro di inizio alla terza edizione del concorso fotografico “Sento, vedo, racconto la Camminata che vorrei”: per avere più informazioni è sufficiente scaricare il REGOLAMENTO FOTO nuovoVEDI AGGIORNAMENTO, contenente anche la scheda di iscrizione che dovrà essere restituita compilata in caso di adesione. Non resta che inviare le foto (entro il 15 novembre, seguendo le modalità indicate nel regolamento) e confidare nella buona sorte, affidata come sempre a una giuria eccellente.

La giuria è già pronta ad apprezzare ogni vostro scatto. Perciò, amiche e amici di Voglia di Vivere, sguinzagliatevi fra le mura della città come se… come se fossimo tutti insieme per il nostro consueto appuntamento, ma tenete gli occhi bene aperti perché potrebbero esserci altre novità interessanti. E pure altri gustosissimi concorsi!

 

Primizie d’autunno

È risaputo che le donne di Voglia di Vivere siano difficili da tener ferme, ma con questo autunno sembrano quasi superare le propria reputazione.

  • Una anticipazione la dettero lo scorso agosto, con un pomeriggio di lettura dedicato alla salute: in quella occasione, infatti, fu presentato ufficialmente il progetto “A tavola per prevenire, per guarire, per integrare”, che giovedì 24 settembre, apre una stagione tanto gustosa quanto variegata, corredata di concorso a tema di ricette etniche. Sbizzarrite la fantasia dei ricordi, di aromi e gusti che fanno parte della vostra memoria più cara.
  • Poteva forse mancare la Camminata in città, evento di punta di Voglia di Vivere? Certamente no, anche se a questo giro si presenta sotto una veste un po’ inconsueta: ma, d’altra parte, in conseguenza del Covid-19 di cose strane ne abbiamo viste molte durante questo strano bisesto. Così, la Camminata in città 2020 prende forma dalle immagini, quelle che saranno realizzate sulla spinta della terza edizione del concorso fotografico a lei dedicato dal titolo “Sento, vedo, racconto la Camminata che vorrei”, come invito a essere idealmente presenti all’appuntamento che negli anni scorsi ha mosso per le vie cittadine un allegro corteo di persone, entusiaste di prendere parte attiva nel formare la cultura della prevenzione. Questa volta si rivolge loro un invito a raccontare la Camminata per come l’avremmo voluta – e perché no! – per come potrà essere il prossimo anno, magari proprio sulla base degli spunti arrivati dalle foto… perciò, obiettivi alla mano che il concorso vi aspetta!
  • Così sarebbe già stato sufficiente, un bell’autunno variegato ma… l’abbiamo detto prima, alle volontarie la Voglia di Vivere la voglia di fare trasuda contagiosa: sull’onda del gradimento ricevuto alla scorsa edizione della Camminata in città, che aveva per tema conduttore le buchette del vino (TI RICORDI?), insieme al Centro Guide Turismo Pistoia ha in lavorazione una sorpresina molto interessante: presto sveleremo il segreto!

Concorsi 2020

Noi che amiamo metterci in gioco… abbiamo trovato pane per i nostri denti! Le competizioni autunnali lanciate da Voglia di Vivere con i suoi programmi sono una “sfida”, di quelle buone perché ci permette di avere un’occasione in più per socializzare, a distanza ma senza perdere il contatto.

Iscriviti ai nostri concorsi 2020: che ti piaccia fotografare oppure raccontare la tua ricetta preferita ti aspettiamo con noi.

 

Partecipare è gratuito, divertente, gratificante!

Per saperne di più ecco i regolamenti, contenenti anche le schede di iscrizione.

REGOLAMENTO CUCINA

REGOLAMENTO FOTO

A tavola per…

Alcune persone vivono per mangiare: ci spiace per loro. Altre mangiano solo per vivere: per loro ci spiace un po’ meno, però se quando ti alimenti lo fai con lo stesso spirito con cui metti la benzina all’auto, sinceramente ci spiace anche per te. Poi c’è qualcuno che associa il cibarsi al piacere della convivialità, che lo fa per il gusto di assaporare il cibo come se questo fosse… una medicina (ma certamente non per buttare già le schifezze spacciate per cibo, questo proprio no!) nel senso insegnatoci dal buon Ippocrate quando affermava “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Con queste parole intendeva indirizzare le umane abitudini verso atteggiamenti alimentari sani, che aiutassero il corpo – e di conseguenza anche lo spirito! – a star bene, lasciandosi andare alla bellezza di odori e sapori del Mediterraneo, un invito a tenere una “dìaita” (ovvero uno stile di vita) salutare.

Assecondando questa filosofia, e confutandone la validità con dati scientifici, a metà anni Cinquanta del secolo scorso il fisiologo statunitense Ancel Keys avrebbe coniato il termine che a noi oggi sta tanto a cuore: “dieta mediterranea”, vale a dire un insieme di cibo semplice e di stagione, unito a movimento e aria pulita come sinonimo di salute. Magari fra i cibi di Ippocrate e quelli di Keys ci sono passati il Nuovo Mondo e tanti navigatori, ma il principio non cambia, riconoscendo alla semplicità del vivere un valore assoluto: tanto che UNESCO lo ha iscritto fra i beni immateriali patrimonio dell’umanità.

È da questo valore che si è generato il nuovo progetto di Voglia di Vivere, nato per informare sul benessere alimentare: “A tavola per prevenire, per guarire, per integrare”, finanziato dalla Regione Toscana e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha il partenariato di AIL (Associazione Italiana Leucemie) e il sostegno di SdS Pistoiese, SdS Valdinievole, oltre a contare della collaborazione di ARCI Provinciale, nei cui circoli sarà ospitato un ciclo di 4 incontri tenuti dalla dietista Lisa Sequi, da anni consulente nutrizionale di Voglia di Vivere, operativa sia all’ambulatorio della Associazione sia al Day Hospital oncologico del San Jacopo, allo scopo di prevenire le ricadute e a evitare la malnutrizione che può pregiudicare il percorso terapeutico. Accanto a lei si alterneranno rappresentanti delle istituzioni che promuovono il progetto nel calendario degli appuntamenti che si terranno sempre di giovedì alle ore 17,30:

  • 24 settembre, Circolo ARCI Bottegone
  • 1 ottobre, Circolo ARCI Le Fornaci
  • 15 ottobre, Circolo ARCI Santomato
  • 29 ottobre, Circolo ARCI Margine Coperta

La finalità è di riunire intorno a una tavola ideale le culture culinarie del bacino Mediterraneo, ripercorrendone storia, usi, costumi alimentari, andando alla scoperta non solo di cibi in sé ma anche delle tradizioni che rappresentano. Una ricchezza culturale che Voglia di Vivere invita a raccontare, attraverso il concorso “A tavola con la tradizione. In cucina fra le sponde del Mediterraneo” (IL CONCORSO È TERMINATO, I RISULTATI SONO RACCOLTI IN QUESTA PICCOLA PUBBLICAZIONE: SCARICA IL RICETTARIO DELLA TRADIZIONE), sottolineando come il Mare Nostrum sia crocevia di culture e, di conseguenza, di crescita culturale.

 

Amici sotto gli alberi

A conclusione dei quattro incontri previsti nella rassegna Sotto gli alberi con tanta voglia di leggere, se ci soffermiamo a tirarne le fila possiamo scoprire una piacevolezza che sa veramente di buono, a cominciare dall’ospitalità di uno spazio meraviglioso, quello del Parterre, dove i tigli deliziano lo spirito con odori e frescura.

Una piacevolezza data anche nel gusto del ritrovarsi, seppure ancora mascherati ma con il sorriso negli occhi, a testimoniare che la socialità non passa solo dallo stringersi le mani.

È stato invece possibile stringere fra le mani un libro, e quelli scelti per gli incontri di lettura hanno dimostrato che un buon insieme di parole sa donare serenità e speranza.

Gradevolezza, poi, l’abbiamo letta nelle persone che hanno reso possibile realizzare tutto questo, a cominciare dal pubblico intervenuto, da lettori e relatori, dal Comune che ha sostenuto il ricco calendario di eventi organizzato dai padroni di casa, gli amici della Filarmonica Pietro Borgognoni.

A loro un ringraziamento speciale, perché va alla loro passione e determinazione il merito di aver permesso ai pistoiesi di riappropriarsi di uno spazio come il Parterre: oltre a farlo rivivere con tanti e interessanti appuntamenti estivi, non da meno hanno avuto una parte determinante nel sostenerne la candidatura come luogo del cuore FAI.

Dulcis in fundo, l’associazione Amici della San Giorgio, la cui presenza nell’organizzare e gestire gli incontri è stata determinante. Nota per l’attivismo che la fa essere in prima linea nella promozione della lettura, la associazione ha dato un segno concreto di solidarietà devolvendo a Voglia di Vivere i proventi della vendita dei libri usati, organizzata per l’occasione: intermediario privilegiato fra i lettori, gli Amici della San Giorgio accettano con piacere i libri letti per ricollocarli fra coloro che aspettano di leggerli, generando un circolo virtuoso di cultura che, come nel nostro caso, diventa segno tangibile di condivisione attribuendo al libro ancor più valore, visto che il ricavato contribuirà a mantenere attivi i servizi di supporto ai pazienti oncologici.

Con l’occasione ricordiamo che Voglia di Vivere ospita un punto prestito

Rete Documentaria Provincia di Pistoia

 

 

 

Psiconcologia: un mondo da scoprire

Ecco una figura professionale divenuta fra le più necessarie, nel quadro complessivo di un rapporto di cura: lo psicologo oncologico. Al pari di quanto avviene in ogni ambito professionale, anche lo psicologo sceglie di specializzare la propria preparazione indirizzandola su settori specifici, acquisendo così maggiori competenze in un settore determinato. Lo psicologo oncologico è il professionista che ha affinato le proprie competenze nel campo dell’oncologia, diventando un prezioso riferimento quando la vita di un individuo – come quelle delle persone a lui vicine – viene buttata all’aria dal cancro. Le conseguenze connesse con questa patologia sono molte, e variano molto da un paziente all’altro, non esistono risposte standardizzate da dare ai pazienti, ma è possibile acquisire la capacità di percepire e interpretare le difficoltà personali, offrendo risposte adeguate.

In questa chiave di lettura, da SOSD di Psiconcologia – la struttura a carattere dipartimentale con sede presso l’Ospedale Santa Maria Annunziata, attiva in tutti i presidi in cui è presente il Dipartimento Oncologico dell’Azienda USL Toscana centro, che raccoglie medici e psicologi specializzati in psicoterapia e con una formazione specifica in psiconcologia – è nata l’idea di offrire al mondo del volontariato il corso “Insieme per l’oncologia”, un’importante occasione di crescita per interagire con il paziente, e allo stesso tempo con altri operatori, in modo da garantirgli l’accesso a servizi e trattamenti idonei.

L’accesso ai servizi della SOSD di Psiconcologia avviene con un contatto, tramite lo specifico servizio A.I.U.T.O. Point (Assistenza, Informazione, Urgenze nel Trattamento Oncologico). Per saperne di più scarica la brochure informativa SOSD

Leggi il PROGRAMMA DEL CORSO

Insieme per l’oncologia

L’unione fa la forza: un vecchio proverbio, la cui origine si perde nel tempo. Forse, perché racconta una verità molto profonda, vale a dire che insieme si può vincere. O, quanto meno, si combatte meglio contro un nemico comune che in questa circostanza è il cancro.

Ecco la motivazione da cui sette associazioni attive nell’area Ausl Toscana Centro e facenti parte del TOL (tavolo organizzativo di lavoro), hanno dato vita al progetto “Insieme per l’oncologia”, con l’intento di favorire lo scambio delle reciproche esperienze e di unire le forze nel dare una risposta formativa condivisa al supporto del malato oncologico.

Vuoi conoscerle meglio? Clicca su ciascuna icona e scoprirai chi sono!

Aurora Donna

Ad animare lo spirito della Associazione Progetto Aurora Donna sono donne già operate al seno, che hanno deciso di dedicare parte del loro tempo, e soprattutto mettendo a disposizione la loro esperienza, ad altre donne che stanno attraversando lo stesso difficile percorso. Lo fanno volontariamente, spinte solo dalla consapevolezza che la condivisione sia la strada migliore per sostenere la sofferenza di un momento della vita molto delicato.

Aurora Donna svolge l’attività nel reparto oncologico dell’ospedale Santo Stefano di Prato, avendo attiva con la azienda sanitaria una convenzione specifica che definisce gli ambiti di azione e i rapporti con tutti i professionisti coinvolti: operatori professionali, info-point, oncologi, psico-oncologci, nutrizionisti, fisiatri, fisioterapisti.

I suoi interventi sono articolati lungo il percorso del paziente, e rivolti in prevalenza alle donne operate al seno, anche se con sempre maggiore frequenza offre sostegno ad altre patologie, sia femminili sia maschili.

Il percorso si esplica attraverso una presenza organizzata all’interno del DH con azioni direttamente rivolte ai pazienti, come:

  • accoglienza già dalla diagnosi
  • supporto logistico/informativo
  • ascolto e sostegno ai bisogni

Inoltre, svolge anche azioni di aiuto a tutti gli attori del percorso, siano questi medici, infermieri e altri professionisti che si troveranno ad avere in carico i pazienti.

Infine, svolge un ruolo chiave collaborando con altre associazioni alla stesura e all’organizzazione di progetti finalizzati al recupero del benessere.

Per maggiori informazioni www.progettoauroradonna.it

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L’Arazzo Millefiori

Tante sono le ipotesi su quando e perché questo arazzo sia arrivato nella nostra città. Una certezza, però l’abbiamo circa la sacralità rituale che ne abbia sempre accompagnato l’utilizzo, durante le celebrazioni del Venerdì Santo, e per questo conosciuto come l’arazzo dell’Adorazione: il prezioso manufatto veniva un tempo disteso sul pavimento dietro l’altare nella Cattedrale di San Zeno, per accogliere il Crocifisso che sarebbe stato adorato dai fedeli.

Si inizia ad avere testimonianza dell’arazzo negli archivi della città di Pistoia dal 1661, come proprietà del Capitolo della Cattedrale, dove è rimasto fino alla primavera del 2013, quando ha preso forma un progetto molto ambizioso (a opera di Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, al quale hanno avuto parte attiva Monsignor Fausto Tardelli, dal dicembre 2014 Vescovo di Pistoia, Don Mario Leporatti, Don Romano Lotti e Don Luca Carlesi per il Capitolo della Cattedrale, oltre che da Cristina Masdea e Valerio Tesi per la Soprintendenza belle arti e paesaggio) che ne ha consacrato la bellezza ai posteri.

Il Millefiori è oggi visibile da un pubblico vasto, valorizzato appunto dalla collocazione all’interno dell’Antico Palazzo dei Vescovi: come una sorta di corridoio proteso verso il futuro, l’arazzo è disposto a conclusione di un percorso espositivo museale ritenuto di alto livello per molteplici fattori, a cominciare dalla suggestione del Palazzo Sinodale – che ospita il museo – per continuare con le opere d’arte che contiene, oltre che per l’originalità con la quale sono proposte al pubblico.

Fra le mura dell’Antico Palazzo Sinodale sono, per esempio, raccolti manufatti di antica arte orafa, ma è anche esposto – in una sala appositamente adattata – un ciclo di pittura a tempera di Giovanni Boldini eseguito su pareti della villa La Falconiera, e più recentemente si sono aggiunti pezzi della collezione Bigongiari: e poi c’è lui, l’arazzo, a sublimare un percorso di bellezza come raramente capita di vedere.

Il Millefiori fu probabilmente realizzato sull’inizio del XVI secolo, con gusto tipicamente tardo gotico, è ispirato dalla Natura, con la cui complicità narra fantastiche storie. Dallo sfondo blu cobalto, come d’incanto sbocciano varietà floreali che vanno a comporre un gioco policromo di pacata gaiezza bucolica: cardi, giaggioli, gigli, margherite, narcisi, nontiscordardimé, papaveri, primule e ancora rosa canina, viole e violette, in mezzo ai quali si animano l’airone, il cane e i conigli, la fagianella e il falco, senza tralasciare lepri e un mitico unicorno che, nel mostrarsi inusualmente prostrato, farebbe pensare ad un gesto di amorevole sottomissione (forse) ai voti coniugali. Ma è soltanto una delle tante supposizioni che velano la storia di questo capolavoro: a parlare in termini oggettivi, invece, restano le dimensioni importanti – 267×790 cm – e la composizione del panno con filati di lana e di seta in 25 diverse tonalità di colore composti in una mirabile fattura.

Affidato alle cure di professionisti della bellezza, seppure in “trasferta” l’arazzo è stato ben presente nello spazio a lui riservato, dove grazie alla tecnologia sono state riprodotte la sua storia e le sue immagini, fin nei minimi dettagli.

Un manufatto davanti al quale inchinarsi, testimone di abilità di cui solo l’intelligenza – artigianale – può alitare la Vita.

Per informazioni rivolgersi a Pistoia Musei

Messaggi in… codici

Articolo realizzato a cura dall’ambulatorio nutrizionale di Voglia di Vivere

Attenzione a come parlate… qualche losco soggetto potrebbe ascoltarci quindi… parliamo in codice! No, anzi, in codici, ovvero i preziosi strumenti che permettono ai consumatori di tutelare la propria salute con scelte sane e consapevoli. Secondo la normativa nazionale si definisce etichettatura “L’insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente sull’imballaggio o su una etichetta appostavi o sul dispositivo di chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati al prodotto medesimo o, in conformità a quanto stabilito dalla legge, sui documenti di accompagnamento del prodotto alimentare”.

Il D.L. n 109 del 1992 è la normativa base che recepisce le direttive CEE 89/395 e 89/396, e alla quale sono state applicate diverse modifiche negli anni, le più importanti contenute nel Regolamento 1169/2011. Qualunque alimento destinato al consumatore finale o alle collettività è accompagnato da informazioni conformi al suddetto regolamento. Il campo di applicazione delle norme è legato a tre concetti di prodotto alimentare destinato al consumatore finale definiti nel D.L. n 109 del 1992:

  • prodotto preconfezionato: “l’unità di vendita destinata ad essere presentata come tale al consumatore ed alle collettività, costituita da un prodotto alimentare e dall’imballaggio in cui è stato immesso prima di essere posto in vendita, avvolta interamente o in parte da tale imballaggio, ma comunque in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata”.
  • prodotto preincartato: “l’unità di vendita costituita da un prodotto alimentare e dall’involucro nel quale è stato posto o avvolto negli esercizi di vendita”.
  • prodotto sfuso: prodotti alimentari non avvolti da alcun involucro, nonché quelli di grossa pezzatura anche se posti in involucro protettivo, generalmente venduti previo frazionamento.

Per quanto concerne l’etichettatura, i prodotti preincartati sono considerati al pari dei prodotti sfusi. Questi prodotti devono quindi essere dotati di un apposito cartello applicato ai recipienti che li contengono, sul quale devono essere esplicitati la denominazione di vendita, l’elenco degli ingredienti e le modalità di conservazione per i prodotti facilmente deperibili.

I prodotti preconfezionati, invece, devono obbligatoriamente riportare in etichetta le seguenti informazioni:

  1. la denominazione dell’alimento
  2. l’elenco degli ingredienti
  3. qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico elencato nell’allegato II del Reg. 1169/2011 o derivato da una sostanza o un prodotto elencato in detto allegato che provochi allergie o intolleranze usato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma alterata
  4. la quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti
  5. la quantità netta del prodotto
  6. il termine minimo di conservazione o la data di scadenza
  7. le condizioni particolari di conservazione e/o le condizioni d’impiego
  8. il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare
  9. il paese d’origine o il luogo di provenienza
  10. le istruzioni per l’uso, per i casi in cui la loro omissione renderebbe difficile un uso adeguato dell’alimento
  11. per le bevande che contengono più di 1,2 % di alcol in volume, il titolo alcolometrico volumico effettivo
  12. la dichiarazione nutrizionale.

Quest’ultima informazione si riferisce alle calorie fornite in kcal e in kJ, e al contenuto di carboidrati, proteine, grassi, fibra e sale espresso in g su 100 grammi di prodotto.

Eventuali informazioni aggiuntive possono riguardare marchi come DOP, IGP e STG, certificazioni in grado di assicurarne la qualità al cliente.

La leggibilità dell’etichetta rientra tra i diritti del consumatore. Questa costituisce un elemento importante per la corretta ricezione e interpretazione delle informazioni, sulla base delle quali poter effettuare una scelta consapevole. Le informazioni illeggibili sul prodotto sono una delle cause principali dell’insoddisfazione dei consumatori nei confronti delle etichette alimentari. Pertanto, tutte le informazioni devono essere stampate con caratteri leggibili, indelebili e facilmente comprensibili in modo tale che non risultino ingannevoli o fuorvianti.

D’altro canto, al momento dell’acquisto il consumatore ha il dovere di leggere attentamente l’etichetta in quanto essa costituisce la fonte più immediata ed essenziale di informazioni relative all’alimento che andrà a consumare.

NEL DETTAGLIO ALCUNI CODICI SPECIFICI