Lisa Sequi è la dietista che si occupa dell’ambulatorio nutrizionale: il suo curriculum parla per lei, in termini di competenze, veramente solide.
- 2002 – con il massimo dei voti, si diploma Dietista presso l’Università degli Studi di Firenze
- 2007 – con votazione 110/110 e lode, consegue la laurea in Dietistica presso l’Università degli Studi di Chieti e Pescara
- 2010 – completa il master in Disturbi del comportamento alimentare in età evolutiva, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Firenze
- 2014 – vince la borsa di studio presso AOUC Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi per il progetto Centro di assistenza valutazione clinica e ricerca degli atleti a favore della SOD Agenzia di Medicina dello Sport.
Dal 2002 è impegnata come dietista presso studi medici, studi privati, ambulatori della Pubblica Assistenza e della Misericordia, oltre ad aver maturato esperienza clinica in case di cura private convenzionate con il SSN, occupandosi di alimentazione in riabilitazione cardiologica, disfagia, dialisi, malnutrizione, obesità ecc.
Dal 2015 collabora con ISPRO (Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica) della Toscana, partecipando attivamente a progetti di ricerca su alimentazione e stili di vita per la prevenzione oncologica. Contemporaneamente, è impegnata in attività di consulenza nutrizionale per LILT, presso il Cerion di Firenze, e per l’associazione di volontariato pistoiese Voglia di Vivere, rivolta alle donne operate al seno.
Responsabile scientifico e relatrice a convegni e incontri informativi e di prevenzione su tematiche come il diabete, i disturbi del comportamento alimentare, lo sport, la nutrizione in prevenzione e terapia oncologica, si è occupata anche di ristorazione collettiva come consulente e docente per aziende private e comuni.
Comprendere fino in fondo quanto sia affidabile è molto semplice: la incontri, e capisci subito di essere di fronte a una persona qualificata e disponibile, la professionista che ti mette a tuo agio perché è consapevole del tuo disagio, delle tue paure, delle difficoltà che incontrare il cancro comporta. E… visto che l’abbiamo coinvolta per avere da lei i primi suggerimenti pratici per superare nel modo migliore i malesseri da terapia, le abbiamo anche posto qualche domanda, forse un po’ più curiosa che pratica.
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Nata a Venezia nel 1973, Beatrice De Biasi si è laureata in Psicologia a Padova nel 1998, e successivamente specializzata in Psicoterapia umanistica integrata e psicoterapia per l’infanzia e l’adolescenza.
A cantarne i pregi troviamo pure il Boccaccio (che lo chiamava popone, come ancora oggi avviene in Toscana), ma il riconoscimento più prestigioso il melone lo deve ad Alexandre Dumas – il padre dei tre Moschettieri, per intenderci – che ne era particolarmente ghiotto. Lo apprezzava così tanto che quando dalla biblioteca di Cavaillon – cittadina nei pressi di Avignone cui fece dono di circa 400 volumi – gli chiesero cosa volesse come compenso in cambio del suo generoso contributo, rispose con la richiesta di 12 meloni l’anno, fin quando fosse vissuto: quale migliore garanzia sulla bontà dei meloni di Cavaillon?

Il periodo naturale di maturazione va da maggio ad agosto – con l’apice di produzione fra giugno e luglio – ed è allora che si apprezza al meglio la polpa, molto delicata, pur essendo le albicocche generosamente disponibili ad essere conservate in vari modi, così che possiamo disporne tutto l’anno. Si trova, infatti, essiccata o disidratata, ma anche in gelatina o confettura, sciroppata o in succo da bere, pur restando impareggiabile la bontà quando gustata fresca a fine pranzo, a colazione, per uno spuntino… Impareggiabile, dicevamo, a patto che sappiamo sceglierla.



Protagonista è Imi, ragazzo ungherese cresciuto in un orfanotrofio con il gran sogno di trasferirsi a Londra, non appena gli fosse stato possibile. Sogno che realizza al compimento della maggiore età, quando parte per la sua avventura, mantenendo però un costante legame con il suo mondo fatto di piccole, ma significanti cose. La breve esperienza che Imi vivrà a Londra, impreziosita dalla presenza di personaggi centrali nella sua vicenda, è di quelle a lieto fine, come ci piacerebbe che potesse più spesso accadere nella realtà. Ma l’insegnamento che si trae dalla sua lettura va oltre la singola storia personale.

Nel 2016 ha curato l’incontro pubblico con il fotografo Luca Bracali presso la Fabbrica delle emozioni di Pistoia, dal tema “Solidarietà ed ecologia”, con la collaborazione dell’Ente Camposampiero di Pistoia. Il GFF ha inoltre, negli anni, curato mostre fotografiche dei propri soci su varie tematiche sociali e culturali. Si ricordano le mostre tenute presso la Circoscrizione 2 del Comune di Pistoia, la mostra sul Carbonaio di Baggio, presso il Museo Marino Marini e la mostra “Gli Alberi – Amici silenziosi dell’uomo” presso il chiostro del Tribunale di Pistoia. Nel 2016 ha curato la mostra fotografica “Associazione Camposampiero, 70 anni di vita”, attraverso immagini di archivio dell’ente e del quartiere Fornaci di Pistoia e nel 2017 ha realizzato un video per le attività dell’agricoltura sociale della Camposampiero.