Esaurito… per Giratempo

La sensazione è che sabato sera il Piccolo Teatro Bolognini stesse proprio traboccando, condividendo la Voglia di… emozionarsi del pubblico e della compagnia I Giratempo. Il tutto esaurito da diversi giorni ne rappresenta la naturale conferma.

Un’emozione che si percepiva con forza, sprigionata prima di tutto dalla compagnia amatoriale I Giratempo, che ha messo in scena La vasca, classica commedia degli equivoci capace di strappare una risata anche quando si potrebbe non averne voglia. Ma non era questa l’occasione. Infatti, come da loro stessi dichiarato nei saluti di fine spettacolo, la gioia più grande è stata di poter tornare finalmente in teatro, dopo i fatidici tre anni che hanno fermato il mondo.

Lo spettacolo che abbiamo visto e apprezzato è solo la punta di un iceberg, sotto la quale si celano gioia per rivedersi con i compagni di avventura per scegliere i testi, per definire costumi, scenari, giochi di luce e di suoni, dove ciascuno mette a disposizione le proprie competenze per fare (e stare in) compagnia di persone legate dalla stessa passione. Nel teatro si vede solo il risultato di questo lavoro svolto a priori, un lavoro di cui si percepisce l’impegno (volontario) nella convinzione di fare tutti insieme qualcosa di buono, offrendolo al pubblico perché possa trascorrere qualche ora in serenità.

Il pubblico che sabato 12 era al Bolognini ha davvero apprezzato il lavoro di questi ragazzi, dai quali ha ricevuto simpaticamente un affetto ricambiato con la sincera gratitudine di chi, grazie a loro, si sente bene. I Giratempo, in questo modo, hanno messo in pratica il primo atto della vocazione che contraddistingue il loro gruppo, la buona beneficienza: l’hanno fatta in primis al pubblico, perché di questi tempi trascorrere una serata in piacevolezza, stando comodamente seduti sulla poltroncina di un teatro e farci scappare pure qualche risata, è un dono di non poco conto.

Non da meno, la beneficienza materiale hanno scelto di rivolgerla a Progetto Elisa donando il ricavato della serata per le attività che svolge in favore della prevenzione e, ancor di più, per sostenere le giovani donne in terapia oncologica. Alcuni dei componenti la compagnia conoscevano Elisa, e hanno voluto dedicare a lei il ritorno sulle scene, il loro primo spettacolo dopo tanto tempo: la tenacia degli amici e di Franca e Leopoldo – i genitori di Elisa – nel voler ricordare quanto lei amasse la vita fa sì che parlare di Elisa, del progetto a lei dedicato, delle donne che il progetto sostiene, rappresenti un costante, gioioso inno alla vita.

 

Nel nome di Elisa

Il cancro si può vincere. Anzi, lo si deve vincere. Una prima vittoria viene dal poterlo chiamare per nome, senza dover utilizzare artifizi esorcizzanti la paura. Un’altra significativa vittoria viene dalla costante diminuzione della mortalità conseguente alla malattia. Ma la vittoria più importante è rappresentata dal modo in cui decideremo di vivere il nostro percorso di cura, mettendo a dura prova la facoltà del libero arbitrio: ci lasceremo sopraffare dalla paura e dalla malattia, o vivremo ogni giorno (anzi, ogni attimo) con il coraggio che la Vita merita? Elisa, su questo, non ha avuto esitazioni. Amava la Vita, e l’ha rispettata fino all’ultimo respiro.

Sua mamma l’ha definita “da bosco”, per la passione verso la naturalezza del mondo, sia vegetale sia animale: laureata in scienze forestali, amava correre verso la libertà in groppa ai suoi destrieri, il cavallo e la moto. È sempre stata una ragazza pratica, tanto da non starsene ad aspettare il lavoro a misura di laurea, preferendo piuttosto un impiego precario ma che le desse l’opportunità di sentirsi autonoma nell’agire. Sembrava che neppure il cancro fosse riuscito a metterle un freno.

Dopo aver scoperto la malattia, con lo stesso entusiasmo con cui ha vissuto si è curata, facendo tesoro dei consigli medici che le avrebbero permesso di mettere al sicuro il suo futuro. Due anni di relativa serenità, poi il cancro è tornato e lei – di nuovo – non ha abbassato la testa: accettò di sottoporsi a una cura sperimentale presso l’Istituto Europeo di Oncologia, a Milano, terapia che prevedeva sedute settimanali fisicamente ed economicamente impegnative. I risultati – clinici – sembravano esserci, di pari passo però cresceva in Elisa il senso di disagio, trovandosi a coinvolgere tutta la famiglia nel percorso di cura: fu a questo punto che nacque lo stretto legame con Voglia di Vivere, che decise di darle un contributo per sollevarla dal peso delle preoccupazioni economiche. Lei ne fu molto contenta e dichiarò che, una volta guarita, non solo avrebbe restituito la somma ricevuta, ma si sarebbe impegnata ad aiutare altre donne giovani, malate e in difficoltà. Purtroppo non ne ha avuta l’occasione, una metastasi molto aggressiva l’ha portata via nel marzo del 2018.

Oggi sono i suoi genitori, Franca e Leopoldo, che si adoperano per realizzare questo desiderio: insieme a Voglia di Vivere hanno dato vita al “Progetto Elisa”, vale a dire una raccolta fondi da destinare appositamente a giovani donne che stanno percorrendo la difficile strada sulla quale Elisa, purtroppo, si è persa.

Perciò… a pensarci bene, anche se sul corpo di Elisa è stato il cancro ad avere l’ultima parola, la partita rimane aperta, sostenuta dalla generosità di molti che hanno creduto nel progetto, arrivato recentemente anche sul tavolo della Regione Toscana, che sta considerando come sostenerlo.

Elisa, quindi, si manterrà viva. Lo farà attraverso ogni donna che potrà vincere – o, almeno, avrà l’occasione di provarci – nel suo nome.

Voglia di Vivere è a disposizione per dare le informazioni di cui avete bisogno, intanto qui potete leggere e scaricare il regolamento del Progetto Elisa con la domanda di contributo.

Il sorriso della festa

Il bellissimo sorriso di Elisa parla per lei, dando voce alla sua vitalità, all’amore con il quale ha sempre vissuto la propria vita, fin da piccola, attratta da tutte le cose del mondo. Alimentare quel sorriso è il compito che Franca e Leopoldo – i suoi genitori – si sono imposti di fare quando, insieme a Voglia di Vivere, hanno dato vita a Progetto Elisa, voluto non solo per ricordare la loro vivacissima ragazza, ma soprattutto per farlo secondo i canoni di pensiero e di valori nei quali credeva. Il progetto, infatti, consiste in attività di raccolta fondi utilizzati per sostenere giovani donne durante le loro terapie, facendolo quanto più possibile anche sotto l’aspetto economico, che in alcune situazioni è un serio aggravio di pensieri alla preoccupazione della patologia.

E quale occasione è migliore del compleanno per ricordare una persona? A dire il vero il compleanno di Elisa sarebbe il 3 novembre, e finora è stato festeggiato in quella data. Però… i suoi genitori, considerando quanto amava i bambini e quanto le sarebbe piaciuto diventare mamma, hanno preferito anticipare la data finché la stagione di organizzare una bella festa in giardino, dove invitare gli amici e i loro bambini: una bella festa in uno spazio capace di accoglierne tanti, come il Nursery Campus di Vannucci in via Bonellina, con tanti giochi da fare sotto la divertente guida del Mago Giacomino, e con una gustosa merenda da smangiucchiare mentre si ride e si corre.

L’appuntamento è per sabato 10 settembre, a partire dalle ore 16,30: Franca e Leopoldo vi aspettano. Soprattutto se siete bambini con tanta voglia di vivere… a prescindere dalla vostra età! Scarica l’invito! È gradita la prenotazione: Franca 347 8183 294

Sabato 10 settembre 2022
dalle 16,30
Nursery Campus Vannucci
Via Bonellina – Pistoia

 

 

 

 

Un controllo al giorno…

Oggi è il compleanno di Elisa, una giovane donna passata su questo pianeta con la velocità di una cometa, ma che come una cometa splendente è riuscita a inondare la vita di tutti quelli che l’hanno conosciuta. Talmente vivace da aver tenuto orgogliosamente testa alla malattia, perché ha scelto di combatterla fino all’ultimo respiro, lasciando in eredità una testimonianza di coraggio che i suoi genitori alimentano con un’iniziativa che porta il suo nome, Progetto Elisa.

Finalità del Progetto – realizzato con Voglia di Vivere – è di sostenere le giovani donne con il cancro alla mammella, contribuendo materialmente alle loro necessità, rispondenti a criteri di reale bisogno. Ogni anno, in occasione del compleanno di Elisa, i suoi genitori si adoprano affinché venga mantenuta memoria dello spirito vivace che la distingueva, felice di balzare in sella ai suoi destrieri – il cavallo e la moto – per dare libero sfogo alla propria libertà.

Questa volta hanno voluto farlo con una donazione finalizzata a sensibilizzare le giovani donne nell’avvicinarsi alla prevenzione: «È un modo concreto per ricordare mia figlia, il suo amore per la vita, il forte desiderio di viverla con gioia a dir poco contagiosa» ha affermato la Signora Franca Gori, convinta che il primo passo da compiere per vincere sia proprio questo, superare il timore dei controlli così da avere quante più opportunità possibili di vincere la partita della vita.

L’iniziativa si rivolge a 30 donne di età inferiore ai 40 anni, una per ogni giorno del mese di novembre, scelta da cui è nato lo slogan “Un controllo al giorno, leva il dubbio di torno”, perché la salute deve essere una certezza: «Scegliere di sostenere la prevenzione, significa offrire opportunità di guarigione importanti» continua la Signora Franca «perché se scoperto prima che compaiano i sintomi della malattia, il cancro può essere vinto.»

Per avere informazioni sulle modalità di accesso rivolgersi al Voglia di Vivere:

0573 964 345 – vogliadivivere@vdvpistoia.org

 

Elisa ringrazia

Siamo qui per dirvi grazie, prima di ogni altra cosa. Un grazie immenso come la generosità che avete manifestato sostenendo gli intenti di Progetto Elisa con le vostre donazioni, una comunione di sentimenti e scopi in cui cuore e mente si trovano in accordo. Ma, oltra a ringraziare per la fiducia e il sostegno, riteniamo doveroso rendervi parteci delle scelte più recenti prese dalla Commissione del Progetto, di cui anche la mamma di Elisa fa parte.

Intanto, ha ritenuto di poter derogare a un punto del regolamento, quello in cui si afferma che “Il progetto è rivolto alle donne di età inferiore a 45 anni, ammalate di cancro alla mammella”: infatti, è stato considerato che ove ci sia una famiglia che lotta per salvare la vita a un figlio, è lì che un gesto di sostegno concreto debba manifestarsi. Per questo, ha provveduto a versare una somma in favore di una bambina che abita in Candeglia, e che insieme ai suoi cari ce la sta mettendo tutta per essere più aggressiva della patologia che vuole toglierla alla sua famiglia.

Pensiamo con questo di aver dato un primo senso concreto alla vostra fiducia. Ma non ci siamo fermate qui: stiamo definendo un’altra donazione importante, che siamo sicure condividerete… presto ve la racconteremo!

Come se mi offriste una rosa

Il 3 novembre è una data importante… è il mio compleanno, e va festeggiato!

33 anni fa nascevo, portando con me un carico di gioia che per tanti anni ho condiviso con la mia famiglia, e anche con tutto ciò che di caro ho incontrato lungo il cammino della vita, accogliendo ogni esperienza come un dono prezioso. Sì, posso proprio dire che mi sono dedicata con passione a vivere, assaporandone ogni attimo con il gusto intenso di chi prova piacere nello scoprire la magica bellezza che il mondo sa riservare a chi ama la Vita. Oggi mi chiedo se tanta vitalità mi sia stata concessa nel rispetto del principio del contrappasso, nel senso migliore, s’intente: voglio dire… probabilmente da Lassù mi avevano destinato poco tempo da trascorrere sulla Terra, quindi hanno fatto in modo che la mia presenza fosse comunque intensa, se non per quantità di tempo, almeno per qualità.

Dallo splendido spazio di Cielo in cui vivo adesso, mi compiaccio nel vedere come il ricordo che ho lasciato rispecchi così bene il mio essere: molto lo devo ai miei genitori, che ogni anno organizzano per il mio compleanno una bella cena, dove invitano tante persone che portano in dono la loro generosità, piccole e grandi somme (quello che ciascuno può) che unite al ricavato della cena vanno ad alimentare il fondo disponibile al Progetto Elisa. Sì, un progetto che porta proprio il mio nome e che mi è molto caro, perché grazie a questo i miei genitori, insieme a Voglia di Vivere, hanno realizzato un desiderio che io non ho avuto il tempo di rendere concreto.

Quest’anno il Covid-19 non ci permetterà di trovarci a tavola insieme per il mio compleanno, ma virus o no (anzi, forse adesso ancora di più) le giovani pazienti oncologiche hanno bisogno di essere sostenute, e ciascuno di voi può contribuire a renderlo possibile.

Fate come se… mi offriste una rosa, fatemi sentire come un petalo profumato, portato dal vento dove ci sia una vita da sostenere.

Ringrazio chiunque voglia ricordami così, Elisa

  • per saperne di più sul Progetto Elisa

  • per donare la tua rosa a Elisa, IBAN IT72 C076 0113 8000 0104 4130 738