Piccoli, immensi aiuti

Articolo realizzato a cura dall’ambulatorio nutrizionale di Voglia di Vivere

Il consumo regolare di frutta e verdura è altamente consigliato per il loro valore nutritivo. Infatti, oltre all’importante apporto di fibra, sono le principali fonti di sostanze antiossidanti e di sali minerali.

Ma cosa si intende per sostanze antiossidanti? Questo termine comprende tutte quelle sostanze che contrastano o rallentano l’attività dei radicali liberi che si formano dai processi di ossidazione. Questi sono processi che avvengono naturalmente e continuamente all’interno del nostro organismo e sono alla base del processo di produzione di energia a partire dagli alimenti che consumiamo. I radicali liberi che si formano sono quindi dei prodotti di scarto di tali reazioni e sono molecole contenenti ossigeno altamente reattive che, se presenti in elevate quantità, possono costituire un rischio per la salute. Il ruolo degli antiossidanti è quello di captare queste molecole reattive e “immolarsi” ossidandosi al posto di altre molecole per limitare possibili danni.

Gli antiossidanti sono tantissimi e di diversa natura: antociani, fenoli, beta carotene, vitamine E e C e molti altri ancora. Queste molecole sono però tanto benefiche quanto instabili: tendono infatti a degradarsi nel tempo soprattutto se esposte a temperature elevate (fatta eccezione per la vitamina E). La gestione e la cottura degli alimenti risulta quindi essere decisiva nel mantenimento del loro potenziale antiossidante.

Il consumo di frutta e ortaggi crudi, preferibilmente freschi, permette una corretta assunzione di sostanze antiossidanti. In alternativa, le cotture da prediligere sono quelle che permettono un’esposizione al calore per il minor tempo possibile. La cottura a vapore e in pentola a pressione rappresentano dunque la scelta migliore sia per i brevi tempi di cottura, sia per il limitato contatto con l’acqua e quindi il limitato passaggio delle sostanze nell’acqua di cottura.

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Scelte consapevoli

Articolo realizzato a cura dall’ambulatorio nutrizionale di Voglia di Vivere

I processi di produzione di generi alimentari consistono in più fasi durante le quali, a partire dalle materie prime vengono ottenuti i prodotti alimentari industriali che ritroviamo nei supermercati. Durante la loro produzione, oltre all’aggiunta di eventuali additivi, possono essere utilizzati i cosiddetti coadiuvanti tecnologici che, come indica il nome, hanno lo scopo di favorire l’ottenimento del prodotto desiderato. Tra i coadiuvanti più utilizzati troviamo:

  • i solventi, comunemente impiegati per l’estrazione di sostanze (usati nelle spezie, aromi, grassi e oli vegetali)
  • i chiarificanti per succhi e bevande
  • gli agenti di distacco come siliconi e vasellina (utilizzati spesso in pasticceria)
  • i detergenti e i disinfettanti impiegati per la pulizia dei macchinari e per alcune materie prime
  • gli enzimi e i catalizzatori di reazioni chimiche.

L’utilizzo di queste sostanze di natura chimica, però, può non essere esplicitato in etichetta poiché per legge la loro citazione non è obbligatoria. Questi composti, infatti, una volta ottenuto il prodotto, sono allontanati per non alterare le sue caratteristiche fisiche e organolettiche e, questione più importante, perché la loro presenza costituisce un pericolo per la salute del consumatore.
Tuttavia, è possibile che tracce di coadiuvanti possano essere presenti nel prodotto finito e sono monitorate dall’azienda produttrice tramite controlli analitici affinché risultino al di sotto di limiti stabiliti.

Per ridurre il rischio legato all’accumulo di questi composti nel nostro organismo in seguito al consumo ricorrente di certi prodotti, conviene adottare alcune accortezze che ci permettono di limitare la possibile assunzione di queste sostanze.

In primis una dieta variegata e il consumo di alimenti freschi ci permette di ridurre l’assunzione di prodotti industriali che sappiamo essere per definizione altamente processati.

In alternativa, la scelta di prodotti industriali di qualità risulta anch’essa una delle strategie vincenti, in quanto le marche che puntano al mantenimento di un’immagine commerciale prestigiosa si avvalgono di materie prime qualitativamente controllate (compresi additivi e coadiuvanti) e sono solitamente soggette ad un elevato numero di test analitici che garantiscono un prodotto sicuro per la salute dei consumatori.

Anche l’alternanza del consumo di prodotti altamente controllati con altri può costituire un approccio corretto al problema, in quanto il consumo di prodotti di marche diverse permette comunque la riduzione dell’assunzione e dell’accumulo di coadiuvanti potenzialmente nocivi.

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