Progettare e…RIPARTIRE!

Questo periodo di incertezze può mettere a dura prova il nostro benessere emotivo. Tuttavia possiamo approfittare di queste circostanze per riflettere su ciò che vorremmo cambiare nella nostra vita e per programmare il modo in cui vorremmo prenderla in mano quando l’emergenza finirà.

Ma in che modo possiamo non lasciarci avvolgere dalla paura del cambiamento e trovare le risorse per rinascere?

Che cosa resterà nella nostra mente di questo periodo che stiamo vivendo?

Quali saranno gli “anticorpi” che aiuteranno a difenderci dalla paura, dall’ansia e da quei pensieri che per un po’ di tempo nonostante la fine delle restrizioni dell’emergenza, potranno far capolino?

Potremmo scoprire di aver sviluppato una resilienza di cui saremmo noi stupiti per primi.
All’inizio di questa emergenza abbiamo fatto i conti con la nostra fragilità, con l’impotenza di fronte ad un qualcosa di molto più grande di noi e di poco controllabile. Dapprima quello che era considerato “altro” o “altrove” si è rivelato più vicino di quello che si poteva pensare.

Il senso del limite ha dato un nuovo significato agli spazi, al tempo, alla vicinanza con le altre persone.
Il bisogno di pensare a futuro, di immaginarsi la “luce in fondo al tunnel” è una risorsa che, in momenti come questi, può dare quella sensazione di libertà negata sul piano pratico.
In questo periodo, abbiamo necessariamente fatto un allenamento di pazienza e umiltà. Abbiamo però anche messo alla prova la nostra capacità di resistere ed adattarci alle situazioni avverse.
Si sono potuti riscoprire valori come la solidarietà: relazioni dimenticate o sottovalutate sono state riscoperte. L’individualismo ha avuto un valido antagonista nel senso di comunità che si è fatto più forte, più concreto, più sentito.

Se, da un lato, il Coronavirus ha aumentato le distanze, dall’altro ci ha avvicinati, resi più disponibili alla reciprocità, alla condivisione.

Claudia Bonari

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