Ecco un’abitudine che sta tornando, come dimostrato dalla grande varietà che se ne vede sul mercato: il consumo della frutta secca.
Sotto in nome generico di “frutta secca” sono compresi diversi prodotti (ad esempio anacardi, mandorle, noci, noci del Brasile, nocciole, pinoli, pistacchi), da scegliere con cura: anche se sempre più frequentemente i semi (o il legume, nel caso si parli di arachidi) sono venduti già “puliti” e lavorati – quindi macinati, oppure arrostiti, tostati, spellati, salati, affumicati, caramellati – vive ancora l’uso di poterli trovare – sia sfusi, sia confezionati – ancora nel loro guscio. In genere questa seconda soluzione (ancor di più negli sfusi) comporta un minor prezzo del prodotto, in conseguenza della minore lavorazione, ma richiede più attenzione nella scelta: per esempio controllate che il guscio sia privo di fessurazioni, buchi o tracce di muffa, e se scuotendoli sentite rumore al suo interno lasciatelo perdere, perché significa che il seme è rinsecchito.
Un altro aspetto da considerare, al momento dell’acquisto, è la comparazione fra il prezzo fra prodotto pulito e quello col guscio: considerate che la parte non edibile – quindi quella che butterete – è comunque considerata nel peso, a un più attento esame potrebbe rivelarsi vantaggioso il prezzo del prodotto già sgusciato.
A fare buona compagnia alla frutta secca è spesso quella essiccata, ottenuta dalla eliminazione parziale dell’acqua dal frutto, per conservarla più a lungo: il frutto – si scelgono in genere i più zuccherini – può essere essiccato secondo svariati procedimenti, vale a dire ad aria, per calore solare, o in essiccatoi a calore artificiale per circolazione d’aria calda. Nel consumo di questi prodotti si trovano in testa – almeno per le nostre abitudini alimentari – le prugne, però non sono da meno (e quindi da imparare a mettere in dispensa per consumarli!) fichi, prugne, uva, ma anche albicocche, mele, pere, pesche insieme alle più esotiche banane e poi datteri, cocco, papaya. La lavorazione (che consiste nel lavaggio, snocciolatura, affettatura, trattamento con acqua bollente, con acidi e con alcali) che precede l’essiccazione può essere eseguita mano o meccanicamente: inoltre, per evitare che l’ossidazione renda la frutta scura, è sottoposta a un trattamento con anidride solforosa, valida anche per la sua attività antibatterica.

“La dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita”, scritto dall’antropologa Elisabetta Moro, analizza – grazie ai risultati di una ricerca articolata e dettagliata – il significato più profondo della “dieta mediterranea”, riferimento oggi utilizzato spesso impropriamente, e che grazie ai contenuti di questa pubblicazione ci è dato di conoscere in modo corretto.




“Ancora una volta le associazioni di volontariato della nostra città dimostrano l’enorme valore sociale della propria attività. Voglia di Vivere, che desidero ringraziare per il lavoro quotidianamente svolto a Pistoia, rappresenta per la comunità pistoiese un punto di riferimento molto importante per quanto riguarda la prevenzione oncologica delle donne. Questa associazione è da anni in prima linea per dare il proprio prezioso contributo in un’opera di prevenzione che è determinante per salvare vite umane. Il lavoro di Voglia di Vivere non si manifesta soltanto attraverso le tante professionalità che ogni giorno operano nell’associazione, ma anche nella generosità dimostrata dai volontari e da tutte le persone che contribuiscono con piccoli o grandi gesti a continuare nel migliore dei modi il percorso intrapreso. Questa quinta edizione della Camminata benefica organizzata dalla Onlus per le vie del centro storico, è l’ennesima dimostrazione del cuore generoso e instancabile di tutti coloro che animano l’associazione. Vi invito a partecipare numerosi, perché ogni passo è importante”.
Perdonatemi! A voler essere precisi, infatti, ciò che è prodotto dal fico dovremmo chiamarlo siconio, ovvero il falso frutto, ovvero l’infiorescenza del fico e l’infruttescenza che ne deriva… o, per meglio intenderci, tutto il gusto dei piccoli, zuccherosi, delicati, carnosi pezzettini rossi (brattee squamiformi), che il siconio gelosamente racchiude in se stesso.
È alla loro capacità di interpretare le emozioni che Voglia di vivere ha affidato il compito di scegliere le più significative, nella certezza che saranno valutate nella pienezza del loro valore. Conosciamo più da vicino i quattro componenti la giuria (li presentiamo in ordine alfabetico).