C’era una volta… quante delle belle storie che abbiamo ascoltato iniziano così! Favole il più delle volte raccontate dai nonni, parole che conciliavano il sonno e i sogni più sereni.
Per questo abbiamo scelto di iniziare con la formulina magica quanto stiamo per raccontarvi, lo troviamo appropriato un po’ perché riguarda la storia affascinante di una ragazza arrivata in Toscana dal Sud, per prepararsi a realizzare i suoi sogni, ma anche perché la sua è una storia che agevola il realizzarsi di sogni belli.
La giovane si chiama Eva Ingargiola, il suo è un sogno in apparenza molto semplice: prendersi una laurea in arti espressive, per poi mettere in pratica nel migliore dei modi quanto ha appreso. Sono trascorsi circa 4 anni da quando Eva arrivò a Firenze, adesso sta per concludere gli studi: nel frattempo, però, è venuta a conoscenza di una associazione pistoiese fatta di donne vivaci, che molto lavorano per favorire il benessere di altre donne. Ma guarda un po’… “Mi pare proprio interessante” deve aver pensato, perché ha subito proposto un progetto per esserne parte attiva e poterne cogliere l’essenza speciale che le permettesse di affinare le proprie conoscenze professionali.
È
così che la storia di Eva si sviluppa, arrivando a Voglia di Vivere dove si è sentita parte dell’armonia che qui si vive. Il progetto ha preso vita, e con successo ogni mercoledì pomeriggio, alla sede della associazione Eva incontra le 11 donne che frequentano le sue lezioni di danza-movimento-terapia, fra loro si sono reciprocamente alimentate di nuova linfa, di motivazione a stare bene con sé e con le altre. Un’esperienza perciò considerata dalle allieve – ex pazienti oncologiche – molto positiva, e anche di ispirazione per la giovane insegnante, tanto da farla decidere di ispirarsi a questo corso per scrivere la propria tesi di laurea sui benefici terapeutici della danza-movimento-terapia, per perpetrarli e consolidarli nel tempo: «Spero possa portare loro bellezza e cura. E loro donano bellezza a me.»
Considera molto importante poter supportare questa tipologia di utenza a riconnettersi con il proprio corpo, perché aiuta ad accettarlo esplorandolo attraverso il movimento, ed è altrettanto significativo guardare queste donne per capire cosa provano, le loro emozioni, le reazioni che ne vengono. Eva può dirsi orgogliosa di quello che fa, portando il conforto di una terapia non verbale ma espressiva, che attraverso il linguaggio del corpo attiva benefici difficilmente immaginabili se non si provano.
È naturale che questa giovane siciliana abbia colto molte affinità fra il suo sentire e quello di Voglia di Vivere, di cui tutto le è piaciuto: le volontarie, l’utenza, le finalità…
Voglia di Vivere si sente orgogliosa di questo, ha aggiunto una perla significativa al suo tesoro di preziosità che sostengono la donna nei momenti difficili: è nata per questo, ha via via consolidato la propria concretezza nell’offrire servizi a supporto del benessere non solo materiale ma anche emotivo per la salute.
Dispiace solo che, dopo la laurea, Eva saluterà le allieve per tornare a vivere in Sicilia: come darle torto, è una terra meravigliosa, dove ancora si può respirare la magia. E dove lei, di magia, potrà portarne di nuova.

«La reciproca frequentazione stabilisce contatti umani più solidi, che all’interno delle associazioni si sviluppano ideando anche altre cose» ha affermato Talone, portando per esempio il corso di aromaterapia “gemmato” da quello yoga con Unione ciechi Pistoia «Scegliamo un’associazione attraverso la reciproca collaborazione meglio frequentiamo la città che è socialmente e civicamente ricca» ha proseguito «Decidere di devolvere il ricavato di un prodotto dolciario non è solo un gesto di solidarietà in un momento specifico dell’anno, bensì l’intenzione di consolidare una rete di relazione che possano essere utili per la comunità e chi la vive.»


Un percorso che, in realtà, come la stessa Lucia spiega è molto più di un semplice corso: «Non è unicamente un corso creato per far conoscere le tecniche teatrali, bensì un laboratorio intimistico che vuole affrontare non solo la tematica della malattia ma anche di ciò che la aggrava, come la paura, la rabbia, il cambiamento delle relazioni interpersonali, della quotidianità o della condizione di salute, sia quella fisica che quella psicologica. Scendendo nelle proprie emozioni e nel proprio vissuto, le partecipanti avranno l’opportunità di esprimere il loro sentire e di capire ciò che erano prima della “notizia”, ciò che sono state durante e ciò che sono diventate dopo.»

Il tenore dello spettacolo è chiaro già leggendo il titolo, “Abbasso la tristezza”, varietà che ha in cartellone nomi di tutto rispetto per garantire una serata in piacevolezza: arriva da Zelig Silvia Lepri, in palcoscenico con i comici 4 Formaggi, la band 80 Voglia, e poi Danzarmonia e Massimiliano Zenoni, mentre a presentare e gestire la serata sarà Tony De Angelis.

È stata davvero una bella festa, quella organizzata da Progetto Elisa al duplice scopo di ricordare la giovane donna di cui porta il nome e il suo desiderio di impegnarsi nella cultura della prevenzione e aiuto; poi, non da meno, per raccogliere fondi necessari a mantenere attivo il progetto.
Le prime due nascono dal benevolo effetto della scrittura, elaborati di alcuni corsi di narrazione terapeutica tenuti in associazione: si tratta di un libro vero e proprio, “
L’altro è invece “