Un concorso tira l’altro

Con maggio iniziano a maturare le ciliegie, frutto preziosamente saporito che induce ai piccoli peccati di gola, quanto mai appropriati visto che… il 22 maggio ci troveremo per parlare allegramente anche di “gola”.

Siamo infatti arrivate alla resa dei conti con i due concorsi promossi in autunno (In cucina fra le sponde del Mediterraneo  e Sento, vedo, racconto la camminata che vorrei): conti fatti con l’aiuto delle rispettive giurie, ovvero quelle ufficiali del concorso di cucina, quelle del concorso fotografico e anche dalle giurie popolari che hanno votato dalla nostra pagina Facebook sia per la gara di ricette sia per quella delle foto.

Ecco, vi abbiamo riepilogato il perché ci sarà da fare festa, non resta che vederci sabato 22 maggio alle ore 16,30: non prendete impegni, raggiungeteci al Parterre di Piazza San Francesco dove, oltre alla premiazione dei partecipanti alle gare, ci saranno ad attendervi altre simpatiche sorprese, frutto della sinergia di intenti fra noi, la Filarmonica Pietro Borgognoni e Giorgio Tesi Group.

E poi, chissà, che ispirati dalle ciliegie – una tira l’altra! – non riusciremo a far venire anche a voi la voglia di partecipare alle prossime edizioni!

 

Dubbi tempestosi

Sveliamo o non sveliamo? Questo il dilemma che ci tormenta! Noi sappiamo già come sono andate le cose ai concorsi “A tavola con la tradizione. In cucina fra le sponde del Mediterraneo”  e “Sento, vedo, racconto la Camminata che vorrei”, e non ci dispiacerebbe raccontarvelo. Però… non pensate anche voi che lasciare un po’ di suspense intorno ai risultati concorra a generare un’aura di fascino misterioso?

Quindi, se il voto della giuria popolare potete vederlo subito dalla pagina Facebook di Voglia di Vivere (per le ricette clicca qui, per le foto clicca qui), per conoscere l’esito finale con il giudizio delle giurie ufficiali dovrete invece attendere… cosa? vi starete chiedendo.

Lasciateci ancora civettare un po’, ci proviamo gusto a far le misteriose! Tanto sapete bene che, come sempre, stiamo lavorando per svelare i misteri in modo che diventi un momento da ricordare.

 

 

 

 

Cammini di parole

Quello che ci avviamo a intraprendere è un nuovo cammino, che ci avvicina all’uso di uno strumento che ci supporta nella scoperta del nuovo, del nostro nuovo. Il laboratorio letterario ha proprio questo scopo, ovvero alimentare la già rigogliosa “comunità del benessere” attiva in Voglia di Vivere con un nuovo tassello, che darà ulteriore vigore e colore alla bella realtà cittadina.

Perché il laboratorio letterario? Lo abbiamo già raccontato in altri articoli, argomentando sia i motivi che ci hanno indotte a volerlo sia i benefici che può assecondare nelle nostre emozioni. Amiche e amici di Voglia di Vivere, non resta che prendere carta, penna e… mettiamoci pure il calamaio, per iniziare questa nuova avventura!

  • Dove: non appena sarà possibile organizzare gli incontri in presenza, lo faremo alla sede di Voglia di Vivere. Nel frattempo ci troveremo sulla piattaforma GoogleMeet.
  • Quando: abbiamo pensato a un ciclo di 4 incontri di circa 90 minuti ciascuno, con cadenza quindicinale (perciò della durata complessiva di 2 mesi), terminato il quale ne inizierà un altro, e così via. A cambiare sarà il tema trattato in ogni ciclo, e se ci prendete gusto potete partecipare… all’infinito. In fondo, la continuità è una prerogativa di tutti i servizi offerti da Voglia di Vivere.
  • Come partecipare: è facile, basta telefonare o scrivere in Associazione (0573 964345, vogliadivivere@vdvpistoia.org) e prenotarsi. Le iscrizioni per le socie e i soci Voglia di Vivere sono gratuite, per gli altri sarà richiesto un piccolo contributo.

Le camminate fanno parte di noi, anche quando si tratta di cammini fatti di parole: noi siamo pronte a partire, come sempre insieme!

 

Sorpresa!

Siamo donne mobili, quali piume al vento… passiamo dal rosa al verde come davanti a un semaforo, e se poi questo diventa giallo, mica ci fermiamo: imperterrite andiamo avanti per la nostra strada, perché dopo uno “allerta!” c’è sempre l’occasione per ripartire.

Ecco allora che ci prepariamo a ingranare la marcia per una nuova sorpresa, questa volta tutta gialla, e pure dolcissima. Ci siamo lasciate coccolare da “Le dolcezze”, con le quali abbiamo in comune la voglia di combinarne di tutti i colori, uno per ogni Voglia di… vivere o golosare, che in fondo hanno fra loro molte affinità: a chi non piace la piacevolezza?

Molto noto a Pistoia per lo splendido assortimento di cioccolato, “Le dolcezze” ci ha proposto di confezionare per noi un uovo pasquale, così da permettere a tutte le amiche e amici di Voglia di Vivere di restare sempre vicini.

Pur confidando che il prossimo futuro possa portare benevole sorprese, permettendo di trovarci alla tradizionale merendina di Pasquetta, intanto mettiamo le mani avanti – come si conviene a chi è abituato a fare cultura della prevenzione e ci prepariamo alla vicinanza virtuale con il bellissimo uovo che Le Dolcezze confezionano… su misura per noi! Vuoi saperne di più? Ecco la carta di identità del nostro uovo:

Non resta che prenotarlo. Anzi, prenotarne quanti ne vuoi entro il 31 marzo!

Inoltre, sorpresa nella sorpresa… il 1° aprile (non è uno scherzo!) ci sarà una lotteria con molti premi: i primi tre sono uova di cioccolato veramente “di peso”, belle e doppiamente buone perché anche il ricavato della lotteria servirà a sostenere le attività che Voglia di Vivere assicura alla cittadinanza.

Come fare per avere le uova? Facile, telefonate in Associazione o inviate una mail per fissarle e concordare il ritiro, oppure rivolgetevi a Morena (cell. 348 611 8795, anche Whatsapp).

Il pagamento può essere eseguito con una delle modalità previste online, oppure in contanti al momento del ritiro (sempre previa telefonata per fissare l’appuntamento).

 

 

Materiali del corso

Da questa pagina – in aggiornamento – potete scaricare alcuni dei materiali utilizzati per il corso.

Intanto sono disponibili le slide di accompagnamento all’intervento della D.ssa Laura Vagnoli, Psicologa servizio psicologia pediatrica Ospedale Meyer (sabato 30 gennaio, “Formazione continua e crescita personale”): Vagnoli_insieme per l’oncologia_2021

 

Altro materiale in via di elaborazione

Soltanto gli imbecilli non lo sanno

Leggendo il titolo avrete pensato che a Voglia di Vivere siamo impazzite: usare certe parolacce! Che screanzate! Ma no amiche, non inquietatevi perché tutto è sotto controllo, tanto è vero che abbiamo attinto alle parole scolpite sulla carta da una delle più belle figlie di Pistoia, che troviamo perfette per introdurre un tema che ci sta tanto a cuore, ovvero narrare la nostra… pazienza (nel senso di esperienza come pazienti!).

Perciò andiamo avanti serenamente nella lettura, predisponendo l’animo ad accogliere l’essenza di una delle tante riflessioni ricevute in dono nella preziosa eredità culturale di Gianna Manzini: «La malattia è ricchezza. Soltanto gli imbecilli non lo sanno. Mai la vita è così ardente, così copiosa, così avida come nella malattia. Apre mille prospettive, con mille incroci, con mille probabilità, la malattia.» (la citazione è tratta dal romanzo “Sulla soglia”, pubblicato nel 1973).

Pur meritando tutta la nostra attenzione, come ogni altro lavoro della illustre concittadina, non vogliamo qui recensire quelle pagine, sarebbe riduttivo e poco rispettoso della nostra amica Gianna. Piuttosto, vogliamo prenderne spunto per rivolgere a voi un invito, a raccontare il vostro pensiero su questo argomento: la malattia, quel percorso che avete intrapreso per rinnovare la Vita.

Un percorso dal quale Voglia di Vivere è stata generata, e al quale costantemente rinnova attenzione. Questa volta lo fa mettendo a disposizione una nuova occasione da vivere insieme per condividere emozioni, pensieri, esperienze: l’Atelier della Parola, un laboratorio di scrittura – e, perché no, anche di lettura – in cui sarete libere di raccontare tutto quello che vi passa per la testa, realizzato grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.

Nel laboratorio di scrittura, come vero per ogni altra attività in associazione, sarete assistite da una professionista del settore – in questo caso Alessandra Chirimischi – che saprà suggerirvi qualche dritta utile a far sì che le vostre parole possano essere valorizzate con la bella scrittura. Ecco un altro esempio di resilienza creativa, per trasformare il dolore in preziosa risorsa.

Inoltre, per chi lo considerasse utile, il percorso di scrittura potrà essere approfondito con il supporto della nostra psicologa Beatrice De Biasi.

 

Clicca e vota

Venerdì 15 gennaio si sono chiusi i concorsi che hanno animato piacevolmente questi ultimi mesi. Tirando velocemente le prime somme, vediamo che quello di cucina, “A tavola con la tradizione. In cucina fra le sponde del Mediterraneo”, è andato ben oltre le aspettative: abbiamo 23 ricette in gara, ciascuna delle quali profuma davvero di ricordi piacevoli, e ci indica la via per tornare a mangiare più sano.

Quello fotografico “Sento, vedo, racconto la Camminata che vorrei” è rimasto sugli standard soliti in termini numerici, con le 8 foto arrivate, ma di caratteristiche tali che ci sentiamo di definirle una “riscossa della Natura”. Forse come conseguenza delle restrizioni da Covid, ma quanto arrivato è stato davvero un trionfo di immagini da cui si percepisce quanto bisogno abbiamo per l’ambiente.

La parola passa adesso alle giudici, cui spetta il compito di realizzare le classifiche, per ciascuna delle loro competenze: Laura, Rossella e Sandra per “Sento, vedo, racconto la Camminata che vorrei”, Alberica, Francesca e Lisa per “A tavola con la tradizione. In cucina fra le sponde del Mediterraneo”.

Ma non dimenticate che fino al 21 febbraio avete la possibilità di votare anche voi, come giudici popolari, utilizzando la nostra pagina Facebook per esprimere il vostro voto sulla ricetta o sulla foto che più vi piace: non avete che cliccare sulle icone per scoprire la ricetta e la foto che più… vi “like”!

     

 

 

 

 

 

Contorno di verdure croccanti

Questa è una ricetta che ho avuto da una signora anziana suocera di un’amica ed è diventata ben presto una delle mie ricette del cuore perché è molto semplice, è buona e riscuote sempre successo.

Quando l’ho assaggiata per la prima volta ho voluto la ricetta perché mi aveva colpito molto. La preparazione è adatta anche per piccoli regali “fai da te” a Natale, infatti si possono preparare dei barattoli colorati e gustosi.

Se avanza il liquido dopo aver finito le verdure, lo si può utilizzare per condire le patate lesse o altro: insomma non si butta via niente. Come ho già detto queste verdure mi piacciono molto, spero piaceranno anche a voi!

La ricetta

INGREDIENTI

  • 1 kg di verdure miste pulite: carote, peperoni rossi e gialli, cetriolini, cimette di cavolfiore (particolarmente adatte), cipolline borrettane, finocchi, ravanelli ecc.
  • 1 bicchiere di olio di oliva e.v.
  • 2 bicchieri di aceto di mele
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 cucchiaio di sale fino

PROCEDIMENTO

Pulire e tagliare a tocchetti non troppo piccoli le verdure: attenzione ai finocchi quelli vanno tagliati piuttosto sottili e anche le cipolline se non sono piccole vanno ridotte.

Sciogliere in 2 bicchieri di aceto di mele un cucchiaio di sale fino e uno di zucchero: per facilitare l’operazione si può scaldare leggermente l’aceto; dopo, quando tutto è freddo, mescolare il composto con il bicchiere di olio di oliva e.v.

Sistemare le verdure già tagliate in un solo strato in un recipiente largo dove stiano comodamente (a proposito i ravanelli stanno molto bene nel mix ma tendono a perdere il colore e a “stingere”). Ricoprire con il liquido preparato e sistemare in frigorifero il recipiente coperto, va bene anche con la pellicola da cucina.

A questo punto il recipiente deve rimanere in frigo per 3 giorni e 3 notti: al termine di questo periodo le verdure sono pronte.

Si possono usare come una giardiniera per l’antipasto o per accompagnare il bollito, o come un qualsiasi altro contorno, sono molto gustose.

La cosa importante è che non dovranno più essere rimesse in frigo, perché con questo sistema si mantengono a temperatura ambiente.

Si possono sistemare in vasi di vetro tappati, coperte con il loro liquido: si mantengono così al naturale per almeno 2 mesi, ma non c’è pericolo finiscono prima!

Salsa di pollo

Questa che noi in casa chiamiamo “salsa di pollo” è molto semplice da fare, infatti quando eravamo ragazzi molte volte l’abbiamo preparata con mio fratello, anche per qualche cena con i nostri amici e abbiamo fatto una bella figura con poco impegno.

La ricetta

INGREDIENTI

  • mezzo petto di pollo circa 200 gr.
  • 150 gr. di prosciutto cotto magro
  • un barattolo di giardiniera mista sott’aceto (peso sgocciolato circa 200/220 gr.)
  • qualche cucchiaio di maionese
  • a piacere un po’ di salsa Worcester (io non ce la metto)

PROCEDIMENTO

Lessare il petto di pollo in acqua appena salata. Quando è freddo procedere a tritarlo insieme al prosciutto cotto ed ai sottaceti sgocciolati: per questa operazione consiglio di non usare il mixer perché risulta un effetto informe e troppo liscio. Io uso un attrezzo molto semplice, una specie di tritaprezzemolo di plastica (o anche un tritaverdure di quelli che si usavano una volta per macinare la carne), in questo modo il composto è più granuloso ed è più gradevole. Questo “tritatutto” io l’ho comprato al mercato, si trova con facilità.

Mescolare tutti gli ingredienti tritati e legarli con qualche cucchiaiata di maionese, senza esagerare, giusto quella che serve a dare una consistenza morbida.

Se piace un gusto più deciso si può aggiungere un po’ di salsa Worcester.

La salsa a questo punto è pronta e deve stare in frigo per qualche ora così i sapori si amalgamano fra loro; di solito noi a casa la prepariamo la mattina per la sera ma bastano anche un paio d’ore di riposo in frigo.

Si può usare per fare crostini o semplicemente così com’è per una cena estiva, servita in foglie croccanti di lattuga.

 

Le arancine della zia Giovanna

Questa è una ricetta che mi ricorda le mie origini e il forte legame che ho con il luogo dove sono nata e che ancora rappresenta “famiglia” e affetti profondi. La zia Giovanna, appunto, è specializzata in cucina, ma “le arancine” sono le mie preferite. Lei li fa senza piselli, ma se piaccioni si possono aggiungere.

La ricetta

INGREDIENTI – Procuriamoci ingredienti di ottima qualità:

  • 600 gr di carne (cimalino)
  • 700 gr passata di pomodoro (meglio se fatta in casa!)
  • 700 gr di riso carnaroli
  • 200 gr di tuma tagliata a cubetti (è un formaggio di pecora tipico siciliano, si può sostituire, come consistenza, con la scamorza)
  • 80 gr pecorino grattugiato
  • 2 uova
  • 1 cipolla
  • pangrattato di semola aromatizzato
  • prezzemolo
  • sale
  • pepe
  • olio

PROCEDIMENTO

Tritare la cipolla con la mezzaluna, metterla a rosolare con due cucchiai di olio. Aggiungere la carne tagliata a pezzi (ad uso spezzatino) e farla insaporire. A questo punto si aggiunge la passata di pomodoro e la stessa quantità di acqua. Si aggiusta di sale e pepe e si lascia cuocere a fuoco basso coperto.

Trascorsi 30 minuti si toglie la carne, si sfiletta con la forchetta e si aggiunge un po’ di sugo ed il prezzemolo tritato. Bene il ripieno è quasi pronto!

Nel sugo si mette a cuocere il riso. Va tolto al dente e deve aver assorbito tutto il sugo. Aggiungere il pecorino e le due uova.

Bene adesso possiamo assemblare gli arancini, pronti? Io gioco sporco, perchè la zia mi ha regalato degli stampini che sono favolosi! Il segreto è di premere bene con il pestello per creare più spazio al ripieno!

Ma il risultato è ottimo anche “manualmente”. Si prende una abbondante cucchiata di riso e si appoggia sulla mano concava, all’interno si mette carne e toma e si ricopre un un altro po’ di riso. Si compatta bene ed il gioco è fatto!

Non rimane che passare l’arancina nel pangrattato e friggere in abbondante olio caldo.

Buon appetito!