C’era una volta… anzi, ce n’erano due, una volta, di panchine che vivevano felici in un bellissimo parco in città, un giardino in cui stavano proprio volentieri e dove passavano il tempo guardando i bambini giocare, oppure ospitando i più adulti mentre leggevano il giornale del mattino… il loro era uno spazio dove vivevano piacevolmente.
Col tempo, però, era cominciato qualche acciacco: un bullone arrugginito, il legno che cominciava un po’ a scricchiolare, insomma le classiche cose che arrivano a guastare la salute. A volte capitava anche di peggio, quando qualche soggetto un po’ troppo irruento volutamente le rovinava, per il semplice gusto di sentirsi gratificato dalla propria prepotenza: insomma, si erano ridotte proprio male, tanto che pareva fossero ormai buone solo per scoppiettare nel camino, in un ultimo gesto di calorosa generosità.
Invece… è successo che qualcuno ha deciso di prendersi cura di loro, e le ha sottoposte a un bel “make up”, un restauro coi fiocchi che le ha fatte tornare robuste, per poi ricevere un filo di tinta appassionante: una rossa e una rosa, per ricordare a ogni donna che si può!
Dalla violenza o dalla malattia, qualunque sia il problema è possibile uscirne, basta volerlo e accettare l’aiuto che altri offrono.
Vi abbiamo raccontato questa favoletta – che ci auguriamo sia stata di vostro gradimento! – per riferire quanto è successo venerdì 25 novembre 2022 alla Cittadella della Solidarietà che sorge al parco della Vergine di via Bonellina: lì, infatti, è stato inaugurato un nuovo ambulatorio dedicato alla diagnostica di genere, che la Vice Sindaco di Pistoia Anna Maria Celesti ha definito un vero e proprio “percorso donna”, in virtù di una cultura del rispetto della persona e della sua dignità, che passa dalla prevenzione. Si tratti di salute come di violenza.
Quanto siano alte le aspettative sui risultati delle attività che qui si svolgeranno lo ha ricordato anche Federica Fratoni, Consigliere Regionale alla Commissione Sanità, cementando il significato di apertura culturale che il nuovo centro vanta.

Federica Fratoni, Roberta Romano, Deanna Capecchi, Anna Maria Celesti, Giulietta Priami sulla panchina rosa appena inaugurata.
Non da meno noi… Voglia di Vivere, che insieme alle associazioni Anna Staccato Lisa e la sezione pistoiese di LILT ci siamo trovate piacevolmente coinvolte nel celebrare le panchine, fatto che abbiamo letto come il riconoscimento del lavoro di prevenzione finora svolto, e che diventa stimolo a guardare avanti, con la previsione di quanto ancora potremo fare.
La nostra Presidente Deanna Capecchi ha proposto di creare tutti insieme – associazioni di volontariato, SdS, Comune – una giornata pistoiese della prevenzione, così da poter essere più incisivi sulla base delle criticità del territorio. Lo ha affermato sia durante la cerimonia di inaugurazione, sia durante la cena di beneficienza che la Misericordia Pistoia ha organizzato lo stesso giorno, devolvendo il ricavato a LILT e a noi: un grazie sentito da pazienti e volontarie.

Non è certo una novità che in questa direzione sia attiva Voglia di Vivere, per far sì che ogni donna possa tornare a rifiorire, con rinnovata bellezza, in ciò che era sarà ancora ma nuovo, perché valorizzato dalla forza di cui si è arricchita attraverso la prova che si è trovata a vivere. Quindi anche più bello!
Un’emozione che si percepiva con forza, sprigionata prima di tutto dalla compagnia amatoriale I Giratempo, che ha messo in scena 
Non da meno, la beneficienza materiale hanno scelto di rivolgerla a
Scegliere un dono – prima ancora che un regalo! – alla associazione significa dare ad altre volontarie la possibilità di avere maggiore disponibilità per trasformare altre idee in opportunità terapeutiche: infatti, se vero è – e su questo non esistono dubbi – che i lavori di “taglio e cucito” di un chirurgo, che quanto somministrato dai sanitari di oncologia e radioterapia sono supporti irrinunciabili per riconquistare la salute, non da meno lo sono le attività che Voglia di Vivere organizza per supportare – e permettere di meglio sopportare – le “torture” cui medicina e chirurgia ci sottopongono. Per il nostro bene, naturalmente!
Tanto per cominciare, i Giratempo sono 20 giovani pieni di entusiasmo che insieme si divertono a fare teatro: dagli attori agli scenografi, e poi tecnici audio, luci e video sono sempre loro, ciascuno con le proprie abilità, a organizzare gli spettacoli.
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