“Alla mia bambina non più bambina”: così Paolo Caldesi apre il suo libro, con una dedica alla figlia. E fra le pagine del libro si percepisce tutto l’amore che le rivolge, insieme però al dolore sullo stato in cui consegneremo il mondo alla generazione dei figli.
Sono tanti i pesciolini rossi a nuotare nella grande vasca del negozio di animali quando arriva Ester, una bambina desiderosa di avere un nuovo amico con cui giocare. La piccola appoggia il nasino sul vetro della vasca per scegliere quale pesciolino portare a casa: Spin la guarda e si intendono al volo, subito scatta l’intesa fra le due creature. Un’intesa che va oltre la formalità ribadita della commessa, solerte nel rammaricarsi che quel pesciolino non avrebbe dovuto essere lì perché manchevole di una pinna. Alla bimba e a sua mamma non importa che sia zoppo, preferiscono dare credito alla sostanza della spontaneità che ha calamitato Spin verso Ester.
E sarà su questa intesa, dai dialoghi che intessono con momenti di gioco e di riflessione, che si aprono le finestre della riflessione sui temi più scottanti che affliggono il Pianeta: il cambiamento climatico, l’alimentazione scorretta, l’inquinamento… argomenti sui quali l’autore sa muoversi agevolmente, unendo la competenza degli studi in scienze forestali con la sensibilità di chi è determinato a richiamare l’attenzione anche dei più distratti. “Il pesciolino zoppo” è un libro per bambini di ogni età: nel senso che soprattutto i più grandi, quelli riconosciuti anagraficamente come adulti, dovrebbero leggerlo con grande attenzione.
Occhi di bambini, e occhi di chi bambino non lo è (più): «L’uomo conosce esattamente gli errori ma non si decide a correggerli», lo dice Spin mentre compie un mezzo giro nel suo acquario. Ecco uno dei tanti motivi di riflessione che questo libro “per bambini” offre a chiunque voglia re-indossare gli occhi da bambino, così da guardare il mondo da una prospettiva diversa. E magari rimboccarsi la sua parte di maniche per fare qualcosa di diverso, di positivo: una buona volta!

Ecco allora che, non dall’ultimo banco ma dalla prima fila, siamo a ricordarvi (procedendo, come a scuola, in rigoroso ordine alfabetico!) cosa Voglia di Vivere ha combinato per voi.
Lì troveremo ad aspettarci
Ma c’è molto di più, perché a iniziare dal 26 aprile ogni martedì (con sedute personali, in orario 10,00-18,00) sarà a Voglia di Vivere per guidarci in un percorso divertente, privo di controindicazioni e sacrifici, andando alla scoperta della bellezza naturale di ciascuna: concetto che fonde insieme il ben-essere e la ri-cononscenza di se stesse davanti allo specchio. E se questo è utile alle donne in terapia, non da meno serve anche a tutte le altre, perché ogni giorno abbiamo il diritto di star bene e – come 


Questa volta vogliamo soffermarci su un incontro che rappresenta per Voglia di Vivere un ulteriore momento di crescita, un incontro pubblico con