Calcit Tavarnelle e Barberino

Il Calcit (Comitato Autonomo Lotta Contro I Tumori) Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa, nasce dalla convinzione che l’assistenza ai sofferenti rappresenti una delle maggiori espressioni di solidarietà, sociale e civile, da poter offrire in una comunità che voglia dirsi libera e matura. Da questa convinzione si origina l’attenzione continua per migliorare il servizio di assistenza, cura e prevenzione oncologica indirizzata ai malati di tumore e delle loro famiglie, garantendo ai cittadini dei comuni di Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa, dove grazie garantisce le terapie utili per fronteggiare la malattia, contrastandone il suo procedere e alleviandone notevolmente le sofferenze, affidandosi sia al volontariato sia a medici specialisti, pronti ad intervenire anche del domicilio del paziente: un servizio che permette di avere a casa le stesse cure che un malato può ricevere in ospedale. Sono ormai centinaia i malati di Tavarnelle, Barberino e dei comuni limitrofi che si sono avvalsi di questo servizio, reso possibile sia dalla buona volontà di chi dona il proprio tempo per gli altri, sia per la generosità di chi risponde concretamente alle attività di raccolta fondi, raccolti in iniziative di vario tipo (compresa la donazione del 5×1000), sia ancora ai contributi dei soci.

Questi gli obiettivi prioritari di Calcit Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa:

  • prevenire per quanto possibile le malattie tumorali
  • mantenere e migliorare il servizio di assistenza e cura oncologica dei malati di tumore delle loro famiglie
  • assicurare trattamenti gratuiti e cure ai malati terminali
  • offrire servizi ambulatoriali in tempi rapidi

Per maggiori informazioni www.calcittavarnelle.it

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Calcit Chianti Fiorentino

Nata nel 1985 allo scopo di collaborare con la sanità pubblica nel campo delle patologie croniche, con particolare riguardo alle malattie neoplasiche, la Associazione Calcit (Comitato Autonomo Lotta Contro I Tumori) Chianti Fiorentino Onlus assicura oggi una serie di servizi altamente qualificati e molto apprezzati dai cittadini proprio per la competenza con cui sono svolti.

Si tratta di attività ad ampio raggio, che spaziano dal poliambulatorio ai gruppi di auto mutuo aiuto, passando per il punto informazione, l’assistenza a domicilio: apprezzate anche le iniziative per la raccolta fondi, indispensabile per finanziare particolari progetti di cura e assistenza da svolgersi in convenzione con la azienda sanitaria, presso la struttura ospedaliera di S.M. Annunziata di Bagno a Ripoli.

I volontari della Associazione Calcit Chianti Fiorentino Onlus, costituiscono la forza motrice del suo sviluppo, ed hanno permesso nel tempo l’organizzazione, gestione ed erogazione di numerosi servizi. Essenziale, per rispettare e mantenere il clima di armonia che permette lo svolgimento di ogni attività, la condivisione dei valori indicati nello Statuto della Associazione, come gli ideali di vicinanza, attenzione e rispetto che gli stessi volontari condividono e praticano.

I volontari – appositamente formati e seguiti in aggiornamento permanente – sono presenti in tutte le attività dell’associazione: dal supporto logistico e organizzativo del poliambulatorio, all’assistenza a domicilio e presso le strutture sanitarie, all’organizzazione di iniziative per la necessaria raccolta fondi.

Per maggiori informazioni www.calcitonlus.it

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AVO Firenze

AVO – Associazione Volontari Ospedalieri – Firenze OdV è un’associazione laica, aperta a persone di qualsiasi credo, convinzione e istruzione. Nata a Firenze nel 1980, è oggi presente sul territorio in tutti gli ospedali, in otto residenze sanitarie assistite (RSA), in una casa di accoglienza per minori e a domicilio a Firenze e area metropolitana, grazie alla attività dei circa 360 volontari operativi, adeguatamente e costantemente formati, che per questo garantiscono servizi organizzati, qualificati oltre che completamente gratuiti per gli utenti.

La versatilità di individui e valori consolidati nel rivolgersi all’altro, fanno sì che la missione AVO – rivolta a umanizzare il periodo della permanenza nell’ospedale e nelle residenze sanitarie assistite (RSA), di sostenere, confortare e supportare le persone malate e le loro famiglie all’interno delle strutture sanitarie e a casa – possa ritenersi soddisfatta, seppure in costante adeguamento in funzione, appunto, di dare risposta a nuove necessità sia assistenziali sia terapeutiche. Soprattutto in ambito oncologico i volontari sono presenti nei day hospital per alleviare i disagi dei tempi di attesa con ascolto, compagnia, informazioni, aiuto e attività di sostegno organizzate con la collaborazione di docenti ed esperti, oltre che nei reparti di chirurgia generale e oncologica per donare vicinanza umana, informazioni e supporto.

Per maggiori informazioni www.avofirenze.it

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L’attenzione al malato

Le persone affette da malattia neoplastica spesso provano un ampio spettro di disturbi fisici e psicologici, in relazione ai diversi momenti del percorso di malattia e agli effetti avversi dei trattamenti. Il paziente e la sua famiglia inoltre possono soffrire in seguito a eventuali cambiamenti di ruolo e dell’ambiente emozionale familiare, dello stato occupazionale e finanziario. Un compito importante, sotto ogni aspetto, per il quale non ci sono dubbi circa la necessità di assolverlo con competenza, per assicurare le migliori attenzioni terapeutiche e umane.

Però, se è vero che siamo tutti concordi nell’affermare la necessità di prendersi cura del paziente, forse siamo meno preparati a ricordare che il grosso della cura e dell’accudimento delle persone non autosufficienti è di solito a carico della famiglia, raramente preparata a svolgere questo compito, che ha valore essenziale sia per il soggetto assistito sia per il contesto sociale: intervenire a sostegno del paziente significa dare sostegno anche al care giver, che – proprio perché non preparato al ruolo che gli si richiede – potrebbe a sua volta diventare soggetto fragile e bisognoso di cure.

Da chi svolge volontariato, oggi, ci si aspetta che sia attento a prendersi cura sia del paziente, sia di chi del paziente si prende cura come figura prevalente. Il grande cuore del volontario, deve aprirsi all’ascolto imparando a intuire anche ciò che nell’immediato potrebbe non apparire troppo chiaramente.

 

 

Vieni con noi

Nell’ottica di attivazione della rete e partecipazione delle risorse presenti sul territorio, dall’unione di sei associazioni attive nell’area Ausl Toscana Centro e facenti parte del TOL (tavolo organizzativo di lavoro) nasce il progetto “Insieme per l’oncologia”, con l’intento di favorire lo scambio delle reciproche esperienze e di unire le forze nel dare una risposta formativa condivisa al supporto del malato oncologico.

Questo perché il volontariato ha un nuovo ruolo, richiede competenze specifiche che arricchiscono chi dona e chi riceve: il progetto – momento di incontro e formazione – ha lo scopo di avvicinare la popolazione e gli aspiranti volontari a quelli che sono i bisogni psicosociali e assistenziali del malato e della sua famiglia durante l’intero percorso di malattia. Per questo è organizzato in cinque giornate formative in sessione plenaria (ognuna delle quali tratterà un tema specifico, ovvero le fasi di diagnosi, trattamenti attivi, remissione e sopravvivenza e anche, ove purtroppo occorra, la fase dell’eventuale recidiva, trattata dalla fase avanzata al fine vita) e di un incontro distaccato, presso le sedi delle associazioni coinvolte nel progetto.

Per avere maggiori informazioni rivolgiti alla associazione a te più vicina, fra quelle che hanno promosso il corso: clicca qui per sapere quale sia!

Curarsi con i libri

Questo libro è particolarmente utile prima delle vacanze, quando dobbiamo scegliere la compagnia più adatta da portare con noi al mare o ai monti, in pineta o in piscina… ovunque andremo a trascorrere un periodo di riposo, perché se leggere fa bene in vacanza fa ancora meglio! Non è certo un farmaco miracoloso, non sostituisce alcun genere di terapia, ma di sicuro la lettura di un buon libro può fare soltanto bene, e per svariati motivi.

Innanzitutto è un elisir di benessere che non ha controindicazioni, va bene per tutti e per tutte le età. Poi, se vogliamo tirare in ballo età, è anche vero che uno stesso libro letto in momento diversi della vita è come nuovo: ogni nostra esperienza ce lo fa leggere con occhi diversi, permettendoci di cogliere sfumature prima non percepite. Se da un lato la nostra sensibilità è resa più acuta, dall’altro permette di confrontare il nostro essere proprio con se stesso, a patto che si abbia voglia di guardarsi con spirito critico. E se l’esperienza della corporeità che avanza ci limita nel fare o non fare alcune cose, la lettura toglie ogni barriera materiale liberando la mente che, assecondando i propri desideri, ci fa indossare i panni del personaggio preferito, insieme al quale gioire e soffrire – a seconda del caso – condividendo ogni sua emozione.

È la chiave di lettura per interpretare l’approccio terapeutico proposto da Ella Berthoud e Susan Elderkin – pittrice ed insegnante di arte la prima, scrittrice la seconda – che nel 2008 hanno fondato un servizio di biblioterapia con la School Life di Londra: insieme hanno anche scritto Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno, una sorta di dizionario in cui si indicano libri terapeutici per disturbi vari “dalla A alla Z”: temete l’abbandono o il divorzio? Voi o qualcuno che vi è caro è gravemente ammalato? Siete stressati, tormentati da incubi, non riuscite a dormire? Smettere di fumare è proprio impossibile? Un uomo sente venir meno la propria virilità? Dolori del corpo e dolori del cuore trovano risposta con semplicità e immediatezza, perché alla voce corrispondente (abbandono, cancro, divorzio, fumo, impotenza, incubo, malattia, stress e via dicendo) si hanno proposte di lettura in cui potersi immergere e capire che… pur non essendo elisir che fanno sparire il problema, i libri danno però un grande aiuto, se non altro per alleggerire la tensione.

Curarsi con i libri è molto attuale, introducendo in modo simpatico e competente alla biblioterapia, argomento che da solo sa offrire molti spunti per condividere anche con altri le difficoltà che stiamo vivendo: si legge con piacere ed è un aiuto prezioso, veramente utile da avere nella biblioteca personale.

Alessandra Chirimischi

Se vuoi maggiori informazioni, rivolgiti al punto prestito

Voglia di leggere

attivo presso la nostra associazione.

Intanto, ti informiamo che questo libro è già disponibile nel circuito REDOP

 

Socialmente

Parlare e agire in ambito di sanità sociale – perché di questo ha trattato il progetto “A domicilio: sostegno e socialità” – permette di meglio comprendere le nuove forme di solidarietà che si vanno definendo.

È un nuovo che avanza in risposta, anche, alle indicazioni che vengono dalle fondazioni bancarie – che insieme agli enti filantropici sono oggi il principale sostegno a colmare le disuguaglianze fra cittadini – che indicano la via della sinergia fra cittadini quale espressione di risposta più possibile efficace per trovare soluzioni in grado di dare risposta adeguate.

Questa è la chiave di lettura che più di ogni altra valorizza l’impegno che ha portato Annastaccatolisa, Voglia di Vivere e la sezione pistoiese di AIL-Associazione Italiana Leucemie, Linfomi e Mieloma a unire le forze in un “puzzle virtuoso” finalizzato a offrire sostegno a domicilio per le persone più fragili.

Fragilità che riguardano sia le possibilità di accesso ai servizi sanitari, sia le piccole cose che quotidianamente possono necessitare, quelle tanto banali da non meritare la nostra attenzione se non… quando non siamo più in grado di svolgerle autonomamente.

Le tre associazioni pistoiesi hanno risposto al bando Socialmente, promosso dalla Fondazione Caript, che richiedeva appunto la sinergia fra più figure del volontariato: sviluppato in due progetti successivi – “A domicilio: sostegno e socialità” e “A domicilio: supporto, condivido, partecipo” – il risultato è stato un lavoro di assistenza intenso e capillare, supportato da referenti istituzionali divenuti naturale punto di contatto fra i bisogni dei cittadini e l’organizzazione generata dalle associazioni, così da dare soluzione efficace alle domande di aiuto.

Nel progetto, rivolto ai pazienti oncologici, le associazioni sono state operative sul territorio grazie alla collaborazione della Confraternita della Misericordia di Gello-Pistoia per la piana, della Pubblica Assistenza di Maresca per l’area della montagna pistoiese, della Società di Soccorso Pubblico Montecatini Terme per la Valdinievole.

Andando oltre i numeri – sempre importanti, che contano un totale di circa 450 interventi nei 22 mesi di progetto – il risultato secondo noi più significativo è l’aver saputo offrire un conforto concreto a chi ne aveva necessità, organizzandolo attraverso strategie di cooperazione fra l’associazionismo e le strutture sanitarie con cui ci siamo rapportate, oncologia del San Jacopo in primis, essendo – come detto – i pazienti oncologici destinatari del progetto.