Voglia di Vivere dà molto alla comunità, ma dalla comunità viene affettuosamente ricambiata: gesti di solidarietà ci fanno capire che quanto facciamo è apprezzato, e ricevere il sostegno della tifoseria che ci segue è l’incentivo migliore per impegnarci a fare sempre meglio. È come… avete presente la classica pacca sulla spalla, quel gesto che simpaticamente ti dice “Condivido quello che fai, e lo sostengo”?
Ecco, le vostre pacche sulle spalle dell’Associazione arrivano sempre gradite, sia che si manifestino in forma morale e anche materiale: perché le spese vanno pagate!
E se ai Natali precedenti siete accorsi a scegliere i doni per i vostri cari ai mercatini organizzati con i bellissimi oggetti creati dalle volontarie, quest’anno – in cui il Natale è senza dubbio… insolito? – con una donazione possiamo comunque accompagnare il tempo che verrà per le tante pazienti che si avvalgono delle attività di supporto loro dedicate. E non solo a loro!
Per ringraziarvi abbiamo pensato a un augurio speciale, che sostituirà i piccoli e grandi lavori delle volontarie, una cartolina speciale da recapitarvi e che ci permetterà di entrare nelle vostre case, e in quelle dei vostri cari, per un gesto di affettuosa condivisione dello spirito natalizio: il Sol invictus, colui che non è sconfitto e che porta nuova Luce fra le tenebre della paura. Illuminiamoci a vicenda.

Siamo qui per dirvi grazie, prima di ogni altra cosa. Un grazie immenso come la generosità che avete manifestato sostenendo gli intenti di

Sì, un progetto che porta proprio il mio nome e che mi è molto caro, perché grazie a questo i miei genitori, insieme a Voglia di Vivere, hanno realizzato un desiderio che io non ho avuto il tempo di rendere concreto.
Protagonista è Imi, ragazzo ungherese cresciuto in un orfanotrofio con il gran sogno di trasferirsi a Londra, non appena gli fosse stato possibile. Sogno che realizza al compimento della maggiore età, quando parte per la sua avventura, mantenendo però un costante legame con il suo mondo fatto di piccole, ma significanti cose. La breve esperienza che Imi vivrà a Londra, impreziosita dalla presenza di personaggi centrali nella sua vicenda, è di quelle a lieto fine, come ci piacerebbe che potesse più spesso accadere nella realtà. Ma l’insegnamento che si trae dalla sua lettura va oltre la singola storia personale.