I collaboratori: Beatrice De Biasi

Nata a Venezia nel 1973, Beatrice De Biasi si è laureata in Psicologia a Padova nel 1998, e successivamente specializzata in Psicoterapia umanistica integrata e psicoterapia per l’infanzia e l’adolescenza.

Collabora con l’Associazione Voglia di vivere dal 2008 occupandosi del sostegno psicologico per i malati e i loro familiari, riservando particolare attenzione ai temi relativi alla malattia e alla morte spiegata ai bambini.

Fin dall’adolescenza ha frequentato gruppi di volontariato all’interno dei quali ha coltivato la passione per l’ascolto e il sostegno: quel volontariato che da sempre l’ha fatta sentire coinvolta nella creazione e realizzazione di progetti volti a sostenere le persone in difficoltà. Attraverso le associazioni ha sperimentato il senso di appartenenza e la forza vitale e affettiva che nasce dal lavoro di squadra.

Esperienze che oggi la fanno essere altamente competente per lavorare nella formazione, consulenza e conduzione di gruppi: a questo proposito aggiunge che per lei “significa partecipare alla crescita delle persone ed essere costantemente affascinata dai profondi cambiamenti che ognuno di noi può realizzare. Per sé e per gli altri.”

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Antonella Moschiano

Si laurea nel 2002 a Università di Roma con tesi in Psicologia Clinica e di Comunità dal titolo “Attaccamento e famiglia”: già questo definisce l’area di sensibilità verso la quale Antonella Moschiano ha orientato la propria professione, su quel legame significativo di attaccamento tra il bambino e l’adulto che se ne prende cura, e che ha peso importante nel determinare la qualità dei successivi legami interpersonali, familiari e sentimentali.

La specializzazione in Psicoterapia Analitica Interpersonale presso l’Istituto H.S. Sullivan di Firenze, le ha reso possibile comprendere ancora più a fondo l’influenza delle relazioni precoci nel determinare la successiva salute mentale dell’individuo.

Tutta la sua esperienza è resa disponibile a Voglia di Vivere, con cui collabora dal 2023 occupandosi del sostegno psicologico ai malati oncologici e ai loro familiari, aiutandoli a comprendere cosa sta loro accadendo per non sentirsene sopraffatti.

Il trattamento psicoanalitico rende il paziente soggetto attivo della cura: attraverso l’interazione diretta col proprio terapeuta, il coinvolgimento di entrambi nella comprensione della sofferenza, l’esplorazione delle radici intrapsichiche, familiari e ambientali si può riuscire a riavviare un processo vitale che, da qualche parte, un giorno si è interrotto.

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