E se fosse rosa?

Come molte altre mode, anche questa del black friday comincia laggiù, nel Nuovo Mondo. Una furbata dei cugini d’oltreoceano per incentivare le vendite, sulla cui origine corrono storie leggendarie. O, meglio, a dire il vero la leggenda si perde nelle origini del suo nome: secondo alcuni l’ultimo venerdì di novembre deve l’appellativo “black” al fatto che la chiamata allo shopping ebbe così tanto successo da attirare una quantità impressionante di gente e relativo traffico di veicoli, da rendere l’aria nera per lo smog. Molto più verosimile ci sembra invece l’altra versione, quella secondo cui gli incassi permettevano ai negozianti di scrivere i registri contabili con la penna nera delle colonne di attivo, invece che con l’inchiostro rosso dei conti in perdita! E siccome il giochino funzionò… ecco che il mondo intero (almeno quello “civilizzato”) ha via via fatto proprio il black friday, che è divenuto, di fatto, il segnale di inizio per lo shopping natalizio.

Chiarito questo, aggiungiamo alcune note del tutto – spudoratamente! – personali. Nel senso che nel rosso e nero non ci riconosciamo, preferendo come ben sapete il rosa (magari ravvivato con qualche sfumatura di verde). Perciò, abbiamo deciso di lanciare un nostro personalissimo “pink friday” per proporvi uno “shopping” natalizio alternativo.

Gli anni precedenti ci avete trovate a promuovere i lavori realizzati dalle nostre volontarie, oggetti preziosi per il loro significato di dono solidale. Superfluo spiegare perché per il prossimo Natale non saremo in qualche spazio a vendere mercanzie autoprodotte: le festività si prospettano… fuori dalle righe, ma non per questo vogliamo privarvi della gioia che dona un bel gesto di solidarietà, a ricordare il significato più intimo del Natale, di quella Luce che porta speranza nelle tenebre della paura.

Abbiamo pensato di ringraziarvi offrendovi un’immagine rappresentativa di quella Luce, da offrire a chi vorrete, pur rispettando le restrizioni che ci sono prescritte. Donare una somma a Voglia di Vivere, lo sapete, significa sostenere attività che a loro volta sostengono chi ha bisogno: all’indirizzo di posta elettronica che ci segnalerete, invieremo l’immagine natalizia personalizzata da Voglia di Vivere, perché per quanto difficile sia il momento possiamo sentirci vicini e ricordare il piacere del calore umano dato dalla speranza.

Buon tutto a tutti voi!

Vuoi sapere come poter donare?

 

 

Percezione e azione

Non è passato troppo tempo da quando era impossibile anche solo nominarlo, il cancro. A pronunciare questa parola sembrava quasi di chiamarlo… no, no, per carità! Così veniva nominato in tanti modi: il malaccio, la bestia, il nemico, il male del secolo e così via, ognuno ne conoscerà varianti di ogni genere. Bastava non dire “cancro”. Lo spauracchio, oggi, è stato esorcizzato grazie alla volontà di molte figure che hanno messo le proprie competenze al servizio della salute: ricercatori in primis, affiancati da medici e anche da pazienti, ci permettono di andare oltre i limiti culturali facendo sì che parlare di cancro significhi oggi parlare di percorsi di cura.

Quindi il cancro è stato sconfitto? No, c’è ancora molta strada da fare, ma stiamo vincendo sia sulla malattia fisica sia sulla consuetudine che lo volevano nascosto, come se ammalarsi di cancro fosse la pena prevista come espiazione a qualche peccato: perciò, rimbocchiamoci le maniche e vediamo di comprendere le nuove forme di assistenza e cura.

Il percorso di assistenza e cura ai pazienti oncologici è cambiato, richiede competenze nuove, idonee nel rispondere al carattere di professionalità che si identifica con la riforma del terzo settore.

Di conseguenza, la presa in carico della persona che si ammala necessita di un approccio che non è solo quello del “curare” ma anche del “prendersi cura”, una modalità questa che mette al centro del trattamento l’individuo compreso nella sua complessità e unicità, così da dare una risposta attenta ai bisogni che il paziente e la famiglia portano.

La complessità di tali bisogni necessita l’attivazione di un modello organizzativo in rete che preveda un approccio multi-disciplinare attraverso l’integrazione dei percorsi diagnostico-terapeutici e di quelli assistenziali, coinvolgendo sia i servizi ospedalieri che quelli territoriali.

La realizzazione di reti assistenziali costruite su tale integrazione diventa dunque oggi fondamentale per garantire l’accessibilità agli strumenti di prevenzione e cura, ma anche per promuovere la qualità della vita dei pazienti oncologici: ed è esattamente questo l’obiettivo che il progetto “Insieme per l’oncologia” si è dato, formare e in-formare i volontari, per fortificare le loro competenze.

Leggi il PROGRAMMA DEL CORSO

 

Autunno generoso

L’autunno è la stagione che predispone l’animo alla pacatezza della Natura, quando questa si prepara ad addormentarsi per il meritato riposo invernale. Ci saluta avvolgendoci nel calore di un manto che porta i classici colori di un tramonto che fa ben sperare nel… bell’anno si spera, quello che verrà al risveglio, in primavera.

Su questo autunno 2020 grava come non mai la stanchezza di un anno difficile, che in diverso modo ha tolto serenità a ciascuno di noi ma che non è riuscito a intaccare la Voglia di… solidarietà con il prossimo. Anzi, in alcuni casi l’ha fatta diventare più forte.

Per questo vogliamo ringraziare pubblicamente tutte le donne che sia attraverso il Centro Figurella di Pistoia sia con la locale rappresentante Tupperware, hanno generosamente contribuito a raccogliere somme che Voglia di Vivere utilizzerà, come sua abitudine, per mantenere attivi i propri servizi: supporto psicologico di consulenza nutrizionale (che ricordiamo sono sempre rimasti operativi, tramite dispositivi elettronici e telefonici e che operativi resteranno), ma anche tutti gli altri, nei termini di rispetto delle regole indicate per la sicurezza.

Grazie davvero, perché la generosità non conosce stagioni!

ottobre mese in rosa

Ottobre, mese in Rosa!

Tutti gli anni in questo periodo ci siamo sempre concentrati a parlare della Prevenzione, della sua importanza, di quanto sia importante sensibilizzare parenti, amici, conoscenti su questo modo di prendersi cura di sé!

Per quello che stiamo vivendo a livello mondiale, rischiamo di esser travolti dalla paura, dall’ansia, da tutto quello che ci può portare lontano dalle attività che di norma sarebbero rientrate nella routine. Le attività di screening, di prevenzione sono state rallentate, gli ambulatori ingolfati dal lavoro arretrato dei mesi di chiusura durante il lockdown.

In questo anno dove il Covid – 19 ha capovolto vite e organizzazioni familiari, sociali e sanitarie sono cambiati anche tempi e modi di cura per i pazienti colpiti da altre patologie: meno visite in reparto e più contatti online per assicurare assistenza ed evitare il rischio del contagio, ancor più pericoloso per chi è già privo di difese immunitarie.

Il rischio è quello di occuparsi meno di se stessi, perdere di vista e perdersi nei vissuti che invece ci allontanano da noi e da quelle buone prassi che tutti gli anni, invece, ci accompagnano.

Ancora più importante è, allora, far attenzione al proprio corpo, ai segnali che manda, ai cambiamenti che sentiamo e possono essere un buon faro per orientare eventuali approfondimenti.

Fidiamoci di noi, delle sensazioni che il nostro corpo ci manda e rivolgiamoci poi agli specialisti per approfondimenti o anche solo per esser rassicurate!

 

Claudia Bonari

Come se mi offriste una rosa

Il 3 novembre è una data importante… è il mio compleanno, e va festeggiato!

33 anni fa nascevo, portando con me un carico di gioia che per tanti anni ho condiviso con la mia famiglia, e anche con tutto ciò che di caro ho incontrato lungo il cammino della vita, accogliendo ogni esperienza come un dono prezioso. Sì, posso proprio dire che mi sono dedicata con passione a vivere, assaporandone ogni attimo con il gusto intenso di chi prova piacere nello scoprire la magica bellezza che il mondo sa riservare a chi ama la Vita. Oggi mi chiedo se tanta vitalità mi sia stata concessa nel rispetto del principio del contrappasso, nel senso migliore, s’intente: voglio dire… probabilmente da Lassù mi avevano destinato poco tempo da trascorrere sulla Terra, quindi hanno fatto in modo che la mia presenza fosse comunque intensa, se non per quantità di tempo, almeno per qualità.

Dallo splendido spazio di Cielo in cui vivo adesso, mi compiaccio nel vedere come il ricordo che ho lasciato rispecchi così bene il mio essere: molto lo devo ai miei genitori, che ogni anno organizzano per il mio compleanno una bella cena, dove invitano tante persone che portano in dono la loro generosità, piccole e grandi somme (quello che ciascuno può) che unite al ricavato della cena vanno ad alimentare il fondo disponibile al Progetto Elisa. Sì, un progetto che porta proprio il mio nome e che mi è molto caro, perché grazie a questo i miei genitori, insieme a Voglia di Vivere, hanno realizzato un desiderio che io non ho avuto il tempo di rendere concreto.

Quest’anno il Covid-19 non ci permetterà di trovarci a tavola insieme per il mio compleanno, ma virus o no (anzi, forse adesso ancora di più) le giovani pazienti oncologiche hanno bisogno di essere sostenute, e ciascuno di voi può contribuire a renderlo possibile.

Fate come se… mi offriste una rosa, fatemi sentire come un petalo profumato, portato dal vento dove ci sia una vita da sostenere.

Ringrazio chiunque voglia ricordami così, Elisa

  • per saperne di più sul Progetto Elisa

  • per donare la tua rosa a Elisa, IBAN IT72 C076 0113 8000 0104 4130 738

Orgoglio in città

Siete in tante ad averne apprezzato le qualità di chirurgo competente, vale a dire sia dotata di abilità manuali e tecniche, sia anche – aspetto non secondario! – umane: la sua attenzione verso la paziente, infatti, non termina nel momento in cui chiude quanto il bisturi ha tagliato ma va ben oltre, come molte di voi hanno avuto modo di verificare e poi raccontare con sorpreso compiacimento a Voglia di Vivere.

Il medico in questione è Maria Sciamannini, da diversi anni chirurgo senologo all’ospedale San Jacopo di Pistoia, e sempre qui nominata responsabile operativa della Breast Unit dell’ambito territoriale pistoiese, nel contesto della Rete senologica dell’Azienda USL Toscana Centro. Un risultato che insieme alla stima di chi la conosce ripaga la dedizione con cui lavora, ma anche un risultato al quale noi, tutte insieme, possiamo contribuire a dare ulteriore prestigio. Come? Molto semplice, rispondendo a un invito di Europa Donna.

Si chiama “Laudato medico” il riconoscimento istituito per promuovere valori come l’accoglienza, l’ascolto, la comunicazione e la vicinanza al paziente insegnati dal Prof. Umberto Veronesi: valori che – come riconosciuto da chiunque la conosca – contraddistinguono il modo di essere medico della Dottoressa Maria Sciamannini.

Per questo Voglia di Vivere la trova perfetta come candidata per avere questo riconoscimento: in molte l’abbiamo già votata, ci auguriamo che in tante ancora vorrete fare lo stesso. Basta, semplicemente, scrivere il nome di Maria Sciamannini nell’apposita scheda che Europa Donna ha predisposto sul proprio sito (o attraverso i suoi social ).

Oltre alla convinzione che Maria Sciamannini lo meriti, a noi piace anche l’idea di avere una Laudato medico donna e del nostro ospedale: sarebbe motivo di grande orgoglio per l’intera comunità pistoiese!

IMPORTANTE! 

LA PREFERENZA VA ESPRESSA ENTRO IL 30 OTTOBRE

 

Arrivederci dieta

Il Covid ci ha rimesso lo zampino, perciò Voglia di Vivere è costretta a rivedere il programma degli eventi previsti nel progetto “A tavola per prevenire, per guarire, per integrare”. Intanto, con soddisfazione, ricordiamo che ai Circoli ARCI di Bottegone e de Le Fornaci abbiamo verificato interesse, attenzione, coinvolgimento da parte di tante persone che hanno preso parte agli incontri: la loro soddisfazione ripaga l’impegno. Un po’ meno successo si avuto al Circolo di Santomato, non per cattiva volontà di qualcuno bensì per la poca affluenza, peraltro prevedibile visto che già si contavano i numeri in ripresa del virus.

Perciò, convinte che a prevalere debba essere sempre il buon senso, e in aggiunta a questo prendendo atto delle disposizioni di prevenzione, siamo a dare informazione che l’ultimo degli incontri in calendario, quello del 29 ottobre al Circolo di Margine Coperta, è rimandato a tempi migliori: ci auguriamo a presto.

Nel frattempo… impiegate bene il vostro tempo: per esempio, prendete carta e penna per raccontare la vostra ricetta del cuore e partecipare al concorso “A tavola con la tradizione. In cucina fra le sponde del Mediterraneo”. Se volete saperne di più…

 

 

 

 

 

13 ottobre: io firmo

Il meteo ci ha messo lo zampino rovinando il nostro pomeriggio in musica al Parterre di Piazza San Francesco, insieme alla Filarmonica Borgognoni e all’amica Edith Alberts ma… noi mettiamo tutto in naftalina, cambieremo solo la data perché ogni occasione è buona per parlare della salute.

Intanto, però, evitiamo la naftalina alla firma di sostegno per il 13 ottobre come giornata nazionale del tumore al seno metastatico: un gesto di solidarietà verso le tante donne che con questa patologia convivono.

Perciò… ecco le istruzioni da seguire se si vuole essere virtualmente presenti, una volta realizzato il tuo contributo entro domani LUNEDI’ 12 OTTOBRE invia il filmato all’indirizzo di Voglia di Viverevogliadivivere@vdvpistoia.org – provvederemo a farlo avere a Europa Donna per la maratona online del 13 ottobre. Siamo fatte così, piccoli gesti per una grande rete di solidarietà!

E ben vengano firme e filmati anche da parte dei nostri cari amici uomini!

 

 

A tavola con… Le Fornaci

È stato un pubblico molto interessato quello che ha preso parte al secondo degli appuntamenti in calendario per il progetto “A tavola per prevenire, per guarire, per integrare”, che si è tenuto il 1° di ottobre al Circolo ARCI Le Fornaci di Pistoia. Soddisfazione è stata espressa sia da Lisa Sequi, responsabile dell’ambulatorio nutrizionale di Voglia di Vivere, sia da Marta Porta, che il progetto lo ha ideato e messo in atto.

Si sono avute anche alcune adesioni al concorso di cucina, che sembra proprio piacere molto (c’è ancora tempo per iscriversi, scaricando il regolamento da qui).

 

Ricordiamo che i prossimi incontri si terranno, sempre alle 17,30 a:

  • 15 ottobre, Circolo ARCI Santomato
  • 29 ottobre, Circolo ARCI Margine Coperta

 

Stress da rientro??? No, grazie!

Andare in vacanza piace a tutti, così come le giornate più lunghe, il sole che tramonta più tardi ed i ritmi che spesso rallentano ma è il rientro che può destare qualche preoccupazione: talvolta la sola idea di tornare alla routine può dare preoccupazioni, malinconia e tristezza e causare stress.

L’ “holiday blues” così come è stato definito, è quella condizione di malessere psicologico dovuto al doversi riadattare al solito tran tran quotidiano.

I sintomi dello stress da rientro dalle vacanze, possono comprendere: sensazione di spossatezza e affaticamento, difficoltà di concentrazione, mal di testa, dolori muscolari, disturbi della digestione e del sonno. Ma anche irritabilità, ansia, tensione, sbalzi d’umore, malinconia e tristezza, senso di vuoto.

Non sottovalutiamo, però, il fatto che il nostro corpo ha innumerevoli risorse per adattarsi ai cambiamenti anche se talvolta può essere necessario tempo e qualche accorgimento in più verso se stessi e ciò che ci circonda.

Potremmo quindi pensare di:

  • Riprendere con gradualità le attività lavorative, concedendosi un periodo di “assestamento” ed iniziando ad affrontare gli impegni a partire dai meno complessi
  • Introdurre abitudini salutari: per esempio adottare comportamenti per regolare il ritmo sonno-veglia; prendersi cura dell’alimentazione
  • Dedicare del tempo alla cura di sé ritagliando uno spazio per le piccole attività gratificanti
  • Praticare attività fisica
  • Ricordare la vacanza, tornare ai momenti felici trascorsi può essere utile a fronteggiare i momenti nei quali ci si sente particolarmente sotto pressione
  • Porsi un obiettivo a breve termine

 

Rispettiamo i propri tempi psicologici e fisiologici di ripresa, concentrandosi sulle cose che è possibile migliorare nelle relazioni, nel lavoro, in famiglia, nella vita,…piuttosto che su quelle che non vanno. Cambiare sì, ma ancor meglio rinnovare: dare quel qualcosa in più che nasce da dentro di sé e che da il senso di unicità.

 

Claudia Bonari