Dilemmi senza paura

Allo stesso modo in cui avviene in tutte le professioni, anche lo psicologo affina la propria preparazione dedicandosi a settori specifici per meglio assolvere al proprio compito nell’affiancare la persona in momenti critici della sua vita.

Una delle figure professionali più necessarie è oggi quella dello psicologo oncologico, prezioso riferimento nel momento in cui la vita di un individuo – ma anche delle persone a lui vicine – viene buttata all’aria da questo nemico: si è perciò definita una nuova specializzazione, la psiconcologia, ovvero il ramo della psicologia che si occupa delle numerose conseguenze e variabili connesse ai tumori.

La diagnosi di tumore è come un terremoto emotivo. Il disagio psicologico che ne consegue è caratterizzato da ansia, rabbia, depressione, sbalzi d’umore, confusione, paura, desiderio di isolarsi da tutto e da tutti, difficoltà a dormire e mangiare, negazione, demoralizzazione, aggressività. In molti casi dobbiamo aggiungere anche il senso di colpa, scaturito per il solo fatto di provare questo uragano di emozioni.

Lo psiconcologo cerca di fornire supporto, ai pazienti ed ai familiari, per affrontare il tumore con più serenità e forza. Attraverso dei colloqui, lo psicologo fornisce assistenza a quelle persone che sentono il bisogno di aiuto, con l’obiettivo di alleviare la sofferenza emotiva: risulta infatti difficile affrontare queste difficoltà anche per il partner ed i figli, che a volte non riescono ad accettare che il loro caro sia malato, oppure non sanno come comportarsi con lui offrendo spesso iperprotezione o rifiuto.
Altro dilemma molto comune è il seguente: “Dirlo o non dirlo ai propri figli?”. Nascondere la verità ai figli creerebbe solo un muro comunicativo. I bambini percepiscono che c’è qualcosa che non va e la sensazione di non sapere e capire contribuirebbe ad alimentare la preoccupazione nel bambino, piuttosto che evitargliela. Anche in questo caso lo psicologo può essere un valido supporto.

Beatrice De Biasi